La Pentecoste costituisce il punto di arrivo del Mistero Pasquale e ci ricorda che non ci può essere autentica vita cristiana senza una speciale attenzione alla presenza e all'opera dello Spirito Santo nella vita di ciascuno e nella Chiesa. La liturgia, mediante la Parola annunciata e proclamata, ci aiuta nel nostro intento .
Gli Atti degli Apostoli narrano il dono dello Spirito Santo sugli apostoli, sui fratelli e sorelle nella fede, e su Maria, insieme nel cenacolo. In quel giorno, cinquantesimo dalla Pasqua, si “compie” la Promessa di Dio annunciata dai profeti. Lo Spirito Santo viene presentato con le immagini del vento e del fuoco per indicare il dono di vita e di forza nuova che irrompe sulla Chiesa nascente e la rende “segno” di comunione, capace di ricomporre quell'unità tra i popoli che era stata gravemente compromessa a Babele quando, pur parlando la stessa lingua, gli abitanti della città non si capivano (cf. Gen 11,1ss).
L’evangelista Giovanni, poi, sottolinea il profondo legame tra il dono dello Spirito e la Pasqua. In quella sera Gesù si mostra vivo in mezzo ai suoi. Con l’augurio pasquale «Pace a voi», rinnova la gioia e la speranza; quindi affida agli apostoli la missione di evangelizzare e, con il dono dello Spirito Santo per la remissione dei peccati inaugura una creazione nuova, una vera risurrezione. Perché, quando Dio perdona, ri-crea, fa nuova una persona, la apre ad un cammino di Vita.
S. Paolo, infine, ci dice che i doni che lo Spirito dona alla Chiesa costituiscono l’ aiuto per costruire e mantenere l'unità della Chiesa stessa . Una comunità di fede cresce armonicamente quando l’unità non elimina la diversità e la diversità è animata dall'unità.
Lo Spirito di Dio è offerto a tutti: nelle creature il Padre manifesta la sua potenza e la sua gloria attraverso il suo Spirito. A ciascuno di noi è chiesto di inserirsi nel progetto salvifico realizzato dal Figlio e, con la vita divenuta “canto di lode”, di esprimere la gioia della salvezza .
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