DUE PROFETI PER OGGI
Ritorna oggi il tema della Parola di Dio da accogliere in tutta la sua carica profetica.
C’è sempre bisogno, anche ai giorni nostri, di profeti, uomini e donne cioè che non tanto sappiano prevedere il futuro, quanto siano capaci di annunciare l’”oggi” di Dio con tutte le sueesigenze.
S. Paolo inoltre, ci presenta la “via sublime” che conduce a Dio e agli uomini: la carità.
In questa domenica, per una felice coincidenza ricordiamo proprio due cristiani che hanno fatto della
“profezia” e della “carità” i segni visibili del loroappartenere a Cristo: Raoul Follereau e Giovanni Bosco.
Nato a Nevers nel 1903, Raoul inizia una carriera discrittore-poeta che si annunciava piena di successo.
Durante un viaggio nel Sahara sulle orme di Padre DeFoucauld, Follerau scopre i malati di lebbra.
Durante i 10 anni seguenti percorre il mondo tenendo 1200 conferenze.
Egli vuole far uscire i lebbrosi dalla lorosegregazione e per questo, compie trenta volte il giro del mondo. Dopo un’intera vita spesa a rendere giustizia aimalati di lebbra, Raoul Follerau si spegne il 6 dicembre1977 a Parigi.
S. Giovanni Bosco è nato a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 e morto a Torino il 31 gennaio 1888.
Grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere.
Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica.
Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Tra i più bei frutti della suapedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che avevacapito la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri enell’adempimento perfetto dei nostri doveri”.
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