"In cammino" in prima pagina questa settimana.

PAROLA CHE EDIFICA

Una parola da ascoltare.
La predicazione di Gesù nella sinagoga di Nazaret, di cui ci parla l'evangelista Luca, è il primo grande atto del suo ministero pubblico, con cui si presenta ufficialmente al suo popolo, parlando di se stesso e della sua missione.
Gesù comincia la sua missione a Nazaret, nel paese in cui era vissuto per circa trent'anni, dal tempo della sua fanciullezza.
E la comincia partecipando con i suoi compaesani alla liturgia festiva, nella sinagoga, mettendosi
alla scuola della parola di Dio.
Gesù, innanzitutto, proclama la S. Scrittura.
Questa non è una semplice azione tecnica. Nelle parole che Mosè e i profeti hanno detto sul Messia, Gesù cerca la volontà di Dio sulla sua vita in quel preciso momento; con quelle parole sacre, Gesù vincerà le tentazioni di Satana, affronterà fino in fondo la sua passione, spiegherà il senso della sua Pasqua di morte e risurrezione.
Così, anche in questa occasione, Gesù si confronta con la parola di Dio: gli viene dato il testo del profeta Isaia e, in esso, trova il passo in cui il profeta presenta la sua vocazione, dicendo: «Il Si-
gnore Dio mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato al suo popolo» (cf Is 61,1 ss).

Una Parola da annunciare.
Poi, sempre con le parole di Isaia, Gesù presenta la sua missione, e dice: «Il Signore Dio mi ha mandato per annunciare ai poveri il lieto messaggio», cioè: il vangelo.
Gesù annuncia un messaggio pieno di gioia e di speranza; Gesù annuncia la liberazione da ogni forma di male, soprattutto dal peccato che tiene l'uomo schiavo del Maligno; Gesù annuncia all'uomo una liberazione che si fa salvezza, cioè perdono da parte di Dio, pace con se stessi,
pace con gli altri.
E questo «lieto messaggio» è diretto soprattutto ai «poveri».
È diretto a coloro che non possiedono nulla di proprio e dipendono in tutto dagli altri e dall'Altro, che è Dio. portati a condividerlo subito con chi è ancora più povero di loro.

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