UNA FEDE DA SVILUPPARE
Quante volte, invitati a rinnovare le promesse battesimali che altri fecero per noi, lo abbiamo fatto meccanicamente, senza porre attenzione a quello Spirito che è sempre in noi, mentre il Padre continuamente dice «in te mi sono compiaciuto»?
Perché in ognuno di noi Dio si compiace. Perché siamo sue creature; in noi c'è molto di lui.
Gesù volle sottomettersi, adulto, insieme alla folla, al battesimo per il perdono dei peccati e su di lui è sceso o Spirito in forma di colomba: i bimbi ricevono lo Spirito perché, crescendo, si manifesti in loro la grandezza di Dio, praticando la giustizia e la carità. Per questo avranno
(e abbiamo) bisogno di luce, di discernimento, di amore forte, che a volte dovrà dire no perché è amore e non debolezza.
È dal battesimo che il Signore inizia la sua vita pubblica. È dal battesimo che noi iniziamo la
nostra avventura di creature nuove, guidati dallo Spirito che dimora in noi con la bellezza e la
ricchezza dei suoi doni.
La manifestazione dello Spirito avviene mentre Gesù sta pregando. La preghiera non serve per
chiedere quello che già abbiamo, ma per aprirci allo Spirito e, nella misura in cui siamo consapevoli di questa presenza e ci mettiamo in ascolto, saremo cristiani adulti, responsabili, capaci di accogliere pienamente la vita che ci viene donata e di offrirla agli altri, nella coppia, nella famiglia e nel mondo.
Riflettere su tutto questo ci aiuta a comprendere meglio il gesto che in questa domenica compiamo con un gruppo di ragazzi: LA CONSEGNA DEL CREDO.
Non si tratta di offrire un formulario, quanto di esprimere la consapevolezza della nostra comunità cristiana che si sente responsabile dei suoi figli e ad essi dona quanto ha di più prezioso: le parole che esprimono.
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