"In cammino" in prima pagina questa settimana."

 UN SEGNO DI ATTENZIONE

Un altro anno liturgico si apre davanti a noi. E’ un nuovo tempo di grazia che viene offerto perché nella nostra vita possa abitare il Signore e la sua Vita. Il primo periodo di questo anno liturgico si chiama AVVENTO. Questo termine deriva dal termine latino “adventus” utilizzato per indicare l’arrivo di un funzionario o la visita del re in un provincia. Indicava anche la venuta di una divinità che si manifesta con potenza. I cristiani adottarono la parola “avvento” per esprimere la loro relazione con Gesù Cristo: egli è il Re, entrato in questa provincia denominata “terra” per rendere visita a tutti. Celebriamo il tempo di avvento, dunque, per dirci ancora una volta: “Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, non ci ha lasciati soli; egli entra nella nostra vita, vuole rivolgersi a tutti”.

Per rendere visibile e comprensibile tutto questo proponiamo di utilizzare l’immagine della CHIAVE che apre la porta del nostro cuore a Cristo. Essa Rappresenta la parola di Cristo, la sua venuta nel nostro mondo, il Suo insegnamen to e il Suo esempio. La chiave apre la PORTA della nostra casa, della nostra anima, del nostro ambien te, della nostra vita e delle nostre abitudini al prossimo, agli altri. La porta che si apre rappresenta l'accoglienza, così difficile da praticare, quell’accoglienza che nemmeno Giuseppe e Maria, in cinta di Gesù, riuscirono ad ottenere.

La chiave che apre la porta quindi è un invito all'accoglienza, senza dimenticare che questa è una parola impegnativa. Sono giunti fra noi uomini e donne per cercare un futuro decoroso per sé e le loro famiglie. Per far sì che i nuovi arrivati possano integrarsi ci vuole pazienza e buona volontà, poiché spesso hanno culture diverse dalle nostre, e l'integrazione non è mai una cosa immediata e semplice. La condivisione, la convivenza, il reciproco aiuto richiedono impegno, competenza e apertura mentale, ma sono valori insostituibili per il progresso della nostra civiltà che si avvia a diventare sempre più multietnica. E’ un cammino educativo da percorrere insieme per evitare di chiuderci nel nostro egoismo

Nessun commento:

Posta un commento