"In cammino in prima pagina questa settimana."


UN SEGNO DI ATTENZIONE

Domenica 24 novembre si celebra in Italia la Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del Clero, promossa dalla Conferenza episcopale italiana. Un appuntamento importante per ricordare a tutta la comunità cristiana e a quanti apprezzano l’operato dei sacerdoti, il dovere di contribuire con la propria offerta, ad assicurare loro il necessario attraverso la partecipazione attiva e la corresponsabilità nell’ambito della Chiesa di appartenenza.
Vediamo di comprendere meglio. La necessità di sostenere economicamente il clero nasce a seguito della riforma concordataria. Oggi, i sacerdoti sono affidati esclusivamente
ai propri fedeli. In sostanza, la Conferenza Episcopale Italiana ha fissato un livello di remunerazione che va dagli 883 euro al mese per 12 mensilità per un sacerdote appena ordinato, fino ai 1376 per un vescovo ai limiti della pensione. Per arrivare a questa cifra interviene, in primo luogo, la remunerazione propria dei sacerdoti - dovuta a incarichi diocesani come l’insegnamento della religione o attività negli ospedali, nelle
carceri, etc. In secondo luogo, è la stessa comunità parrocchiale che sostiene il sacerdote: infatti, ogni sacerdote riceve una quota capitaria in base alla popolazione della sua parrocchia. In caso - sempre che non si raggiunga con queste due fonti la quota famosa di 800 euro - interviene l’Istituto centrale di sostentamento del clero con una integrazione di
circa il 3 per cento sul totale del sostentamento; il restante deve essere ulteriormente integrato dalla quota dell’otto per mille. L’obiettivo è di incrementare quel piccolo 3 per cento e quindi, in un certo senso, anche liberare più fondi destinati
alle opere pastorali e di carità sul territorio, che è la destinazione ideale di quanto prodotto dall’otto per mille.
L’offerta, oltre la firma dell’otto per mille, è un gesto diretto, un gesto concreto di condivisione di valori e di partecipazione attiva alla vita ecclesiale, come a dire: se tu condivide i valori, la missione e le opere concrete che questi 38 mila sacerdoti sparsi per l’Italia svolgono, allora è anche giusto dare un contributo, un segno concreto.

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