CHIESA DI LUCCA “VAI” 
Domenica 1 settembre, è stata consegnata la lettera 
pastorale che orienterà le attività di tutta la nostra chiesa 
per l'anno 2013-2014. Con essa l’Arcivescovo invita ad uscire 
fuori dalla chiese e dall’ombra dei campanili per portare la 
speranza cristiana alle “periferie esistenziali”.
Perciò esorta:
“Quest’anno dico alla nostra Chiesa: non indugiare, 
muoviti; prendi sul serio l’invito del Signore che ti ha costituita perché tu faccia “discepoli tutti i popoli, battezzandoli 
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 
28,19). E mi chiedo: cosa ne fai Chiesa di Lucca di quanto 
ascolti dal tuo Signore? Cosa ne fai del ‘Tesoro’ elaborato nei 
secoli di ‘risposta’ all’Amore di Dio da parte di generazioni e 
generazioni che ci hanno preceduto sino a noi?
È ora che la nostra Chiesa riscopra e viva la sua 
‘vocazione missionaria’, per mettere a frutto i doni che lo 
Spirito ci ha affidato nel Battesimo, là dove quotidianamente 
viviamo, per la vita e la pace del mondo!
[…] La missione affidataci dal Signore ci chiede di uscire dal ripiegamento su noi stessi. Non si tratta di una cosa in più da fare, bensì di assumere uno ‘stile missionario’, 
cioè la capacità di dire la ‘Buona Notizia’ sulla frequenza d’onda della vita delle persone concrete, nelle reali situazioni di 
vita quotidiana perché ciascuno scopra il Vangelo come un’apertura e risposta ai propri problemi, un allargamento delle 
proprie dimensioni, una soddisfazione alle proprie aspirazioni, 
il compimento della propria umanità. […]
È dunque necessario che ogni attività e ogni proposta 
miri a fecondare la vita con il Vangelo. Per vivere così è 
quanto mai urgente un’adeguata formazione degli 
operatori pastorali –presbiteri, diaconi, religiosi/e, fedeli laici– perché i tempi che viviamo sono inediti. 
Questo è l’impegno –in vista di una ‘Chiesa missionaria’ ove 
ciascuno è chiamato ad assumere un servizio di evangelizzazione sul territorio in cui vive e, specificamente nella propria 
comunità parrocchiale– che chiedo ad ogni battezzato”.
 + Italo Castellani
 
 
 
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