“VEDERE GESU’”
“Vogliamo vedere Gesù!” E’ questa la richiesta che
alcuni greci convertiti all’ebraismo pongono agli apostoli.
Siamo vicini all’ultima Pasqua del Signore; c’è confusione di
gente e la tensione tra Gesù e i capi del popolo sta crescendo
a dismisura. I “vicini” stanno rifiutando il Messia, i “lontani” lo
cercano. La risposta di Gesù sembra non pertinente, ma, ad
una riflessione approfondita risulta spiazzante”.
“Se il chicco di grano, caduto in terra non muore, -
risponde – non porta frutto”. Cioè. La gloria di Gesù sarà
quella del chicco di grano che da frutto morendo. Anche noi
potremo “vedere” Gesù se camminiamo sul percorso, gioioso
o doloroso, che Dio ha tracciato per noi; “vedremo” Gesù se
la nostra diventa una vita “donata”.
Una tale riflessione è molto pertinente per i nostri
tempi. Abbiamo celebrato, ieri 24 marzo, la memoria del
martirio del Vescovo di Salvador, Oscar Arnulfo Romero
ucciso 1994; assieme a lui facciamo memoria delle migliaia di
cristiani che hanno reso testimonianza a Cristo con il dono
della loro vita. Nell’anno 2011 sono stati ben 26 gli operatori
pastorali (sacerdoti, religiosi/e, laici) uccisi: 18 sacerdoti; 4
religiose, 4 laici. Provenivano: 3 dall’Africa, 15 dall’America, 3
dall’Asia, 5 dall’Europa di cui 2 dall’Italia. Hanno subito il
martirio: 6 in Africa; 15 in America, 4 in Asia, 1 in Europa.
Un testimone cristiano dei nostri tempi, R.
Panikkar, scrive: «Ci fu un tempo passato, ma non del
tutto, in cui era "pericoloso" confessarsi cristiano.
Per dirla in poche parole: le fiere ti aspettavano nel
circo. [...] Ci fu un altro tempo in cui era (forse lo è
ancora in certi paesi) "vantaggioso" essere cristiano.
Rappresenta un segno di fiducia per lo stato, di
garanzia per la società. [...] Ci fu un altro tempo in cui
era, ed è, "difficile" essere cristiano. Richiede di
accettare un rischio personale. [...] Questi tre
momenti non sono cronologici, [...], ma sono
reciprocamente intrecciati, come lo è la stessa storia
umana»
(da La nuova innocenza, Servitium, Troina [EN]
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