LUCE DI VITA
Anche questa quaresima ormai ci manifesta in maniera sempre più chiara la Luce della Pasqua: “Cristo, che risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli” come canteremo la notte di Pasqua. Già da questa domenica accogliamo con gioia l’annuncio che “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”. La Luce ormai risplende e dona speranza. L’alleanza annunciata a Noè e realizzata con Mosè e il popolo di Israele trova il suo compimento in Cristo, il “Figlio amato”.
Ma, come ricorda il vangelo, “la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie”. Oggi perciò ci viene ricordato con forza che, come in ogni forma di relazione, anche all’interno dell'alleanza tra Dio e l’umanità ci deve essere spazio per il giudizio. Gli effetti del disimpegno o del tradimento, prima o poi, vengono alla luce. Sicché il giudizio, prima ancora che essere pronunciato da un'istanza sovrana, prende forma nei fatti compiuti da chi trasgredisce.
Poiché Israele e i suoi capi “moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli” il Dio dell'alleanza alla fine non può che consegnare alle conseguenze della storia l'immaturità di un popolo incapace di starsene alla larga dalle facili tentazioni di una globalizzazione dell'edonismo.
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