"In cammino" in prima pagina questa settimana.

VIVERE L’AMORE
 
 “Ascoltare” e “narrare”. Sono i verbi che ci hanno accompagnato nelle riflessioni di queste ultime domeniche. Ascoltare l’altro per conoscere cosa ha da dire e da donare; narrare la gioia di un incontro che rende felice la vita. Sono esperienze che ciascuno di noi vive quotidianamente e non si riferiscono solo alla dimensione materiale. Anche nel cammino di fede abbiamo bisogno di ascoltare e di narrare. La fede, infatti, nasce dell’ascolto; e quanto uno ha ascoltato, se lo riconosce bello e significativo, non esita a comunicarlo, a “narrarlo” ad altri. 
Emerge allora un altro verbo: “amare”. Che non è solo istintualità e neanche vago sentimento, o parola talmente usurata che ha smarrito qualsiasi significato. Per noi, che cerchiamo di vivere da discepoli di Gesù, “amare” è uguale a dire. “mettersi in relazione”. 
Con Dio prima di tutto: “Ricorda: amerai il Signore tuo io con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze”. Amare Dio è ricordare un storia: quella della Salvezza che ha visto protagonista prima il popolo di Israele, poi le comunità di uomini e donne avvicendatesi nel tempo ed, infine, coglie ciascuno di noi, oggetto di amore e di misericordia. 
Ricordiamo anche però che il secondo comandamento è “simile al primo”: amerai il prossimo tuo come te stesso. 
Ecco: il prossimo è “simile” a Dio. E’ questa la novità di Gesù e, se vogliamo, lo scandalo che è venuto ad annunciare: incontriamo Dio nell’incontro con i fratelli e le sorelle che la vita ci fa incontrare ogni giorno. Infatti: “ogni volta che avete fatto questo ad uno dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” nel bene e nel male. Nell’accoglienza e nel rifiuto. Da questa consapevolezza nasce la “narrazione” dell’amore: nel cercare il bene del prossimo, nell’adoperarsi ad essere “miseri-cordiosi come il Padre celeste”, l’amore annunciato diviene amore “narrato”. Con la vita resa disponibile, con il servizio intriso di fatica, con il perdono reso sempre più stabile, con la fedeltà sempre più salda…
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