ACCOGLIERE UNA CHIAMATA
Diventare cristiani a Lucca in un tempo in cui l’esser cristiani, da lingua madre, è divenuta lingua straniera. Di questa realtà cerchiamo di cogliere progressivamente le varie sfaccettature, in queste settimane che ci offrono la possibilità e il dono di ri-cominciare.
Ce lo ripetiamo, negli incontri comunitari, per capire quanto sia importante avere lo sguardo fisso al futuro, senza rimpianti né fughe in avanti, capaci di tenere lo sguardo fisso alla meta, vivendo e assaporando la “compagnia” di coloro che sono nostri compagni di viaggio.
Pensiamo infatti che è proprio a partire dal vivere questo atteggiamento che possiamo comprendere cosa voglia dire “essere testimoni” e quali sfaccettature ha quella realtà che, in termini cristiani, noi chiamiamo “vocazione”.
Il mese di ottobre infatti, indirizzandoci all’apertura missionaria, ci chiama ad essere testimoni di Dio, come ricorda il papa Benedetto, che afferma: “Il Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto, ma è un dono da condividere, una bella notizia da comunicare. E questo dono -impegno è affidato non soltanto ad alcuni, bensì a tutti i battezzati […] La dimensione missionaria della Chiesa è essenziale, e pertanto va tenuta sempre presente. È importante che sia i singoli battezzati e sia le comunità ecclesiali siano interessati non in modo sporadico e saltuario alla missione, ma in modo costante, come forma della vita cristiana”.
E’ questo il nocciolo della questione: possiamo comunicare solo quello che abbiamo sperimentato; possiamo annunciare la fede solo a patto di aver fatto esperienza della “chia-mata” (noi cristiani la chiamiamo “vocazione”) che ognuno di noi ha ricevuto in maniera personale e singolarissima. Nessuno può rispondere al nostro posto; ma, per rispondere occorre avere ascoltato e aver cercato.
Diventare cristiani vuol dire allora metterci in ascolto: di Dio e della realtà (persone, ambienti, situazioni) che ci circonda.
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