"In cammino" in prima pagina questa settimana.

CARNE E SANGUE DI CRISTO

Il dono del Padre agli uomini, dall’inizio alla fine delle storia, è sempre sotto il segno del corpo.
Anzitutto del Corpo incarnato che soffre e muore sulla croce: è questo Corpo ferito che risorge e che Gesù mostra e fa toccare agli apostoli. Ma suo Corpo è anche la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo.
Infine, il suo Corpo è il pane Eucaristico, Corpo sacramentale che nutre coloro che lo mangiano e dona loro la vita divina.
Tutto però inizia con un dubbio: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”
Certo, il linguaggio di Gesù è molto realistico: si tratta di mangiare, di bere, di carne, di sangue...ma dietro a questo realismo c’è l’indicazione del mistero: credere in Gesù, pane vivente, è vivere un rapporto di comunione con lui, è mangiare la sua carne, è bere il suo sangue. E questa è la cosa grande.
Non sono i santi che vanno all’Eucaristia, ma è l’Eucaristia che santifica e trasforma in sé.
Chi mangia assimila il cibo; qui invece è Gesù che ci assimila a Lui.
Divora ogni nostra infedeltà e ci fa vivere del suo “essere Figlio”, che tutto riceve e tutto da.
La storia della salvezza si era aperta con il divieto di magiare del frutto proibito; ora giunge alla sua pienezza con il comando di nutrirsi di pane e vino: frutti della terra e del lavoro dell’uomo.
La presenza di Gesù nell’Eucaristia è la più grande e straordinaria fra le sue presenze, ma anche la più difficile: chiede di vedere oltre, di avere gli occhi della fede.
Nella fede, come è avvenuto per Tommaso, si manifesta la chiara manifestazione del Signore Risorto. L’eucaristia inoltre manifesta anche la verità del discepolo. Come Gesù si è offerto per la vita del mondo, così anche il discepolo: questi mangia e beve di Gesù per essere capace di offrirsi per gli altri.
E’ questo un discorso “duro” e impegnativo. Ci fa paura.
Abbiamo infatti paura di donarci agli altri, ci sembra che qualcuno possa toglierci la vita. La santa Eucaristia ogni giorno ci ricorda che non viviamo per noi stessi.
La logica del Dono è l’unica vincente: rende ciascuno di noi capaci e portatori di Vita Eterna.

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