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Nei giorni 13-14 giugno 2011 si è svolto il Convegno Diocesano per cercare di rispondere a questa domanda: Dio è credibile?

Tale domanda riguarda il contenuto stesso della fede: è possibile oggi credere in Dio? In ogni tempo l’adesione a Dio passa attraverso un annuncio che lo presenta con immagini legate a certi riferimenti teologici e culturali. Per parlare di Dio siamo costretti a usare immagini, parole e rappresentazioni perché nessuno l’ha mai visto. Per questo la domanda “Dio è credibile?” è fondamentale perché una falsa rappresentazione di Dio rende falsa anche la vita dell’uomo e le sue relazioni.  
Qualcuno vede Dio come solitario e ripiegato su se stesso. La sua natura coincide con la fonte stessa di ogni potere, in cielo e in terra. E il potere si esercita sempre come patrimonio da preservare entro rigidi confini di esclusività. Ma è questo il Dio dei cristiani? La Bibbia stessa, nella lunga vicenda che racconta, presenta una conoscenza sempre nuova di Dio, espressa in una molteplicità di immagini, a partire dalle esperienze vissute dal popolo.
Due decenni dopo la morte di Gesù, Paolo di Tarso può salutare i cristiani di Corinto con l'espressione inconcepibile della definizione trinitaria di Dio: la grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore del Padre, la comunione dello Spirito. Più tardi l'evangelista Giovanni confermerà tutto questo. Se Dio esiste, proclama con solenne insistenza il Gesù di Giovanni, non è solitudine, ma una forma originaria di legami. Egli afferma che ciò che Dio vuole offrire all’uomo donando il proprio Figlio è la “vita eterna”, ovvero la sua stessa vita. Sta a noi entrare in questo vortice di comunione di amore per lasciarci rinnovare trasformando così la realtà che abbiamo attorno.


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