VENNE GESU’
«La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù». L’esperienza narrata dal brano di Giovanni è attuale in un tempo come il nostro nel quale anche tra noi cristiani cresce sempre più la voglia di tenere chiuse le porte dei nostri cuori, delle nostre case, del nostro paese, a causa delle paure, dei timori, delle diffidenze che in modo subdolo vengono oggi sparsi a piene mani nella nostra vita quotidiana, con un Dio che ci sembra sempre più lontano, del quale forse non ci fidiamo, sopraffatti sempre più spesso dalle tragedie naturali o da quelle frutto dell'avidità e della violenza dell'uomo!
Paradossalmente, più aumentano gli strumenti di comunicazione che dilatano la possibilità di stabilire relazioni interpersonali, più diveniamo esperti nel chiudere le nostre porte, nel costruire muri e barriere, coltivando diffidenze, sospetti e paure che ci dividono dagli altri che percepiamo come potenziali nemici.
Proprio in mezzo ai timori, quando le porte erano chiuse, venne Gesù. Questa dovrebbe essere la nostra gioia e la certezza che ci spinge ad uscire dalle nostre autosufficienze, dalle nostre piccolezze e mediocrità, per poter vivere la vita in pienezza, da credenti nel Risorto. Gesù viene e il suo Spirito, che ha la capacità di « trasformare un cuore impaurito e frammentato in un cuore riconciliato», ci dà la forza perché anche noi oggi possiamo realizzare il mandato che abbiamo ricevuto nel giorno del battesimo: essere, sentire e fare come lui, per annunciare con la nostra vita il suo amore e la sua risurrezione. Gesù viene e continua a farlo nel nostro quotidiano; ci dà il coraggio di essere testimoni coerenti e credibili della nostra fede, ad essere autenticamente noi stessi e ad aprirci agli altri senza maschere o falsità. Solo così potremo sperimentare e portare agli altri, a cominciare dalle persone che ci stanno più vicino, i frutti della pentecoste: la pace. Innanzitutto essa è dono della presenza di Cristo alla comunità riunita, ma anche frutto del perdono e della misericordia. E’ la pace che ci rende credibili.
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