"In cammino" in prima pagina questa settimana.

ESSERE “BEATI” IN FAMIGLIA

Quante volte ci è capitato di ascoltare il testo del Vangelo delle Beatitudini, nella versione di Luca o di Matteo, che lo pone in apertura del "discorso della montagna"! Eppure, ogni volta l'incontro con la Parola è
fecondo di sempre nuove suggestioni.
È bello pensare che le beatitudini sono la strada praticata da Gesù, sono lo specchio della sua vita.
Rileggendole ci accorgiamo che esse non sono prima di tutto un programma per gl i al t r i , ma sono i l
progetto di vita vissuto e realizzato dal nostro Signore e Maestro.Esse non sono solo virtù personal i, ma uno stile di vita che si riflette anche nel vivere sociale: la mitezza, la misericordia, lo spirito di pace sono virtù che si devono applicare alla relazione tra le persone e contribuiscono alla coesione sociale, la quale contrasta il deterioramento morale che inquina i rapporti interpersonali in famiglia, nei luoghi di lavoro e nella società.   Comportano un vero e proprio rovesciamento di pensiero ("beati i poveri", "beati gli afflitti") e, solo dopo aver sperimentato profondamente i nostri limiti, riusciamo, nella sequela di Gesù, a farne una "sintesi felice".
Nasce allora un equilibrio nuovo, dove non ha più spazio il giudizio, ma l'accettazione di sé e dell'altro. 
La famiglia ha un ruolo fondamentale nel progetto di vivere le Beatitudini. È qui che, con la parola e con la testimonianza, si cerca faticosamente di vivere nell'amore, in semplicità e povertà di spirito, portando i dolori e le sofferenze che la vita ci riserva, donando consolazione, praticando la mitezza e l'umiltà, ricercando la giustizia nella misericordia e nel perdono reciproco, con cuore puro e disinteressato e operando per la pace.

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