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PASQUA: EDUCARE ALL’AMORE

Celebriamo la Pasqua del Signore, il suo «passaggio» da questo mondo al Padre. Dal Padre era uscito per farsi car ne nel grembo purissimo di Maria, per noi che, dice una delle Preghiere eucaristiche della riconciliazione, «eravamo morti a causa del peccato». Per sottrarci alla morte «in se gno di perenne alleanza egli volle celebrare la Pasqua con i suoi discepoli...».

In tal modo Cristo ci ha por tati con sé, accanto al Padre suo, fatti coeredi, figli e fratelli suoi, vivi tor nati dai morti, per una vita eterna divina. Questa è la bontà misericordiosa del nostro Dio che celebriamo ogni giorno, ma in maniera «tipica» e forte nei giorni di Pasqua.

Il Signore, nella sua Pasqua, ha riconciliato il mondo con il Padre e gli uomini tra loro, ha donato pace alla terra. La Chiesa lo annuncia e, come Pietro allo storpio di Gerusa lemme, ripete: «Quello che ho è Gesù Cristo, fat to povero, uomo, crocifisso e risorto...». È questo il tesoro, la notizia buona e bella, l'Evangelo. Egli ci è necessario, lo è per ogni uomo sulla terra, come ricordava il servo di Dio Paolo VI.

La convivenza pacifica degli uomini tra loro non è possibile a prescindere da Lui: né in Siria, né in Egitto o nelle regioni dell'Africa e dell'Europa. Neppure i sistemi e gli Stati possono fare a meno di Lui e nessun uomo può vivere come se Dio non ci fosse, perché ognuno è ferito e non basta a se stesso. La Pasqua ci fa prendere coscienza di essere creature immensamente amate, sanate dal male e dalla morte per la misericordia di Dio.

 Il segreto della pace e della gioia è cono scere l'a more di Dio, e agire da creature salvate, tutti, compresi i così detti «grandi della Terra». Il compito di tutti, perciò, è quello di annunciare, ma anche di «educare». Educare è un atto d'amore. Si tratta di formare uomini, donne, cristiani a partire dalla Pasqua di Gesù! Che ognuno di noi sappia co struire l'uomo e un mondo nuovo, proprio con il suo picco lo servizio di animatore, catechista, fratello, servo del Mi stero di Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio.


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