LA CASA E IL SEPOLCRO
Betania è, per Gesù, il luogo degli affetti, dove condivi
de il calore della mensa, dove offre e riceve conforto e ami
cizia: «Gesù amava Marta e sua so rella e Lazzaro» (11,5).
Se mai c'è stato un luogo dove colui che non aveva una pie
tra dove posare il ca po poteva sentirsi "a casa", questa era,
almeno per il quarto vangelo, la dimora di Betania.
Betania è il luogo dell’intimità e della comunione:
in un luogo così, egli può persino ricevere un rimprovero di
screto: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sa
rebbe morto”; in un luogo così, la voce del Signore può, a un
tempo, proclamare parole inaudite: “Io sono la risurrezione e
la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive
e crede in me, non morirà in eterno” ed essere rotta dal turba
mento e dai singhiozzi del pianto che fanno esclamare ai pre
senti: “Vedi quanto lo amava!”
Oggi anche noi siamo a Betania; per ricordare che ac
cettando l'estraniazione orizzontale del deserto e verticale
della montagna, e poi seguendo pazientemente Gesù nelle
vie, nei “luoghi” e nei “non-luoghi” dell'esistenza quotidiana
degli uomini, possiamo recuperare la dimensione intima,
familiare e accogliente sia verso il Signore, che verso gli altri.
Ma, riflettiamo: l'ultimo luogo al quale Gesù ci conduce
non è la casa, ma la tomba. Essa è l'ultimo luogo anche nel
senso più concreto, l'ultimo indirizzo, per così dire, della no
stra presenza visibile in questo mondo.
Il vangelo ci dice che il Signore ha liberato almeno
provvisoriamente l'amico Lazzaro da quel sito che ci si pre
senta molto più come prigione che come casa. Non lo ha fat
to, però, per aprirsi e aprirci una magica via di fuga: lui stes
so, di lì a poco, lascerà rotolare su di sé la pietra sepolcrale.
Ma la sua voce potente, che chiama Lazzaro alla vi
ta, promette al credente un'altra dimora (cf. Gv 14,1-3),
quella della vita piena nel Figlio risorto: e così il pellegrinaggio quaresimale condu ce fino al sabato santo, presso il se
polcro del Signore, nel silenzio raccolto che lascia presagire il
suono dell'alleluia pasquale. Per vivere la Risurrezione.
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