In questa Domenica di Pentecoste celebriamo il Dono dello Spirito Santo effuso sulla Chiesa e su ciascuno di noi. Gesù ci ripete: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo di mora presso di lui».
Amare e osservare la Parola: sono le condizioni perché lo Spirito venga su di noi e in noi prenda dimora.
Oggi abbiamo l'opportunità di verificare e di rivedere "come" nella quotidianità amiamo il Signore, come ci
accostiamo alla sua Parola e, soprattutto, come la osserviamo.
Sappiamo che l'amore con cui Gesù ha amato è capace di perdono, di attesa, di misericordia, di tenerezza; se vivremo così potremo davvero essere fiaccola che risplende e lievito nella pasta. Ciò non dipende però solo dalle nostre capacità o dalle nostre volontà: è dono dello Spirito che abita in noi , un dono che ci viene elargito anche e soprattutto dal confronto quotidiano con la Parola.
Ci è stato detto: «il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni
cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Spesso le nostre giornate passano, sovraccariche di impegni lavorativi e non, piene di parole che sommergono, ma senza che ci sia stata possibilità, o non l'abbiamo cercata, di dedicare del tempo alla Parola; così il nostro vissuto quotidiano è quanto di più lontano dalla via che il Signore Gesù ci ha indicato! Ricordiamo: una giornata senza Parola è una giornata senza luce, senza la forza che proviene dalla certezza della presenza di Cristo al nostro fianco. Solo quando facciamo dell'ascolto della Parola il momento centrale del nostro rapporto con gli altri e il fulcro della verifica del nostro stile di vita e delle nostre scelte, allora possiamo di superare i momenti di difficoltà e avere la forza di perdonare e perdonarci.
Possiamo anche vincere la tentazione di abbandonare il cammino di fede intrapreso, e avere forza di creare
unione e comunione nella nostra famiglia e nel nostro lavoro.
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Amare e osservare la Parola: sono le condizioni perché lo Spirito venga su di noi e in noi prenda dimora.
Oggi abbiamo l'opportunità di verificare e di rivedere "come" nella quotidianità amiamo il Signore, come ci
accostiamo alla sua Parola e, soprattutto, come la osserviamo.
Sappiamo che l'amore con cui Gesù ha amato è capace di perdono, di attesa, di misericordia, di tenerezza; se vivremo così potremo davvero essere fiaccola che risplende e lievito nella pasta. Ciò non dipende però solo dalle nostre capacità o dalle nostre volontà: è dono dello Spirito che abita in noi , un dono che ci viene elargito anche e soprattutto dal confronto quotidiano con la Parola.
Ci è stato detto: «il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni
cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Spesso le nostre giornate passano, sovraccariche di impegni lavorativi e non, piene di parole che sommergono, ma senza che ci sia stata possibilità, o non l'abbiamo cercata, di dedicare del tempo alla Parola; così il nostro vissuto quotidiano è quanto di più lontano dalla via che il Signore Gesù ci ha indicato! Ricordiamo: una giornata senza Parola è una giornata senza luce, senza la forza che proviene dalla certezza della presenza di Cristo al nostro fianco. Solo quando facciamo dell'ascolto della Parola il momento centrale del nostro rapporto con gli altri e il fulcro della verifica del nostro stile di vita e delle nostre scelte, allora possiamo di superare i momenti di difficoltà e avere la forza di perdonare e perdonarci.
Possiamo anche vincere la tentazione di abbandonare il cammino di fede intrapreso, e avere forza di creare
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