MOSTRARE L’AMORE
Riteniamo di conoscere cosa sia l'amore in tutte le sue forme; ma quanto di ciò che chiamiamo “amore” è vicino nella sostanza al "nuovo comandamento" che Gesù ha voluto lasciarci, prima di ritornare al Padre? Oggi, in una società in cui l'interesse personale è più importante di quello comunitario, in cui i valori di riferimento sono il successo e la visibilità mediatica, noi cristiani siamo chiamati ad essere testimoni credibili di questo amore.
Il messaggio di Gesù è qualcosa di più di un semplice comportamento di reciproca benevolenza. Sta alla base di tutti gli altri suoi insegnamenti: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati». Ci chiede di esprimere il suo stesso amore, un amore che ha Gesù stesso come modello, un amore che si è reso visibile e accessibile a tutti perché si è fatto vita. Come cristiani siamo dunque chiamati a farci riflesso di questo amore non solo all’interno della nostra famiglia ma anche nella società, a partire dalle relazioni con il prossimo.
Ogni giorno ci confrontiamo con la difficoltà di vedere nell'altro il nostro fratello, di superare le resistenze e i limiti personali per far emergere l'amore per il prossimo.
Ciò significa accettare l'altro nella sua umanità, perdonare e far prevalere l'idea che tutti siamo figli dello stesso Padre amorevole e misericordioso.
Un aiuto importante per vivere il comandamento dell'amore è rappresentato dalla preghiera quotidiana, a livello per sonale e familiare. Bisogna attingere all'amore di Gesù perché è solo tramite lui che riusciamo a donare agli altri anche ciò che non abbiamo, superando le nostre imperfezioni. La preghiera rende vive e feconde le nostre azioni.
Ma anche la formazione e la crescita all'interno della comunità ecclesiale di appartenenza costituiscono un'importante base da cui partire per divenire testimoni dell'amore di Dio. Il concilio ecumenico Vaticano Il ha affermato l'importanza della partecipazione attiva dei laici alla vita della Chiesa. Tuttavia tale partecipazione dev'essere accompagnata da un'adeguata formazione che conduca all’impegno.
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Riteniamo di conoscere cosa sia l'amore in tutte le sue forme; ma quanto di ciò che chiamiamo “amore” è vicino nella sostanza al "nuovo comandamento" che Gesù ha voluto lasciarci, prima di ritornare al Padre? Oggi, in una società in cui l'interesse personale è più importante di quello comunitario, in cui i valori di riferimento sono il successo e la visibilità mediatica, noi cristiani siamo chiamati ad essere testimoni credibili di questo amore.
Il messaggio di Gesù è qualcosa di più di un semplice comportamento di reciproca benevolenza. Sta alla base di tutti gli altri suoi insegnamenti: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati». Ci chiede di esprimere il suo stesso amore, un amore che ha Gesù stesso come modello, un amore che si è reso visibile e accessibile a tutti perché si è fatto vita. Come cristiani siamo dunque chiamati a farci riflesso di questo amore non solo all’interno della nostra famiglia ma anche nella società, a partire dalle relazioni con il prossimo.
Ogni giorno ci confrontiamo con la difficoltà di vedere nell'altro il nostro fratello, di superare le resistenze e i limiti personali per far emergere l'amore per il prossimo.
Ciò significa accettare l'altro nella sua umanità, perdonare e far prevalere l'idea che tutti siamo figli dello stesso Padre amorevole e misericordioso.
Un aiuto importante per vivere il comandamento dell'amore è rappresentato dalla preghiera quotidiana, a livello per sonale e familiare. Bisogna attingere all'amore di Gesù perché è solo tramite lui che riusciamo a donare agli altri anche ciò che non abbiamo, superando le nostre imperfezioni. La preghiera rende vive e feconde le nostre azioni.
Ma anche la formazione e la crescita all'interno della comunità ecclesiale di appartenenza costituiscono un'importante base da cui partire per divenire testimoni dell'amore di Dio. Il concilio ecumenico Vaticano Il ha affermato l'importanza della partecipazione attiva dei laici alla vita della Chiesa. Tuttavia tale partecipazione dev'essere accompagnata da un'adeguata formazione che conduca all’impegno.
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