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MISERICORDIA RICEVUTA E DONATA

Siamo alla seconda Domenica di Pasqua e la nostra attenzione va, come ogni anno, a Tommaso, il discepolo incredulo secondo molti. Ma è proprio vero che Tommaso si merita tale fama? Ascoltiamo quanto afferma Gregorio Magno, il grande vescovo di Roma del V secolo: “A noi giovò più l'incredulità di Tommaso che non la fede degli apostoli” .

Tommaso ci è più utile degli altri. Tommaso è stato educato da Gesù alla libertà interiore, al coraggio di dissentire per seguire la propria coscienza. Lui va e viene, esce fuori, mentre gli apostoli sono chiusi nel cenacolo; è un coraggioso che pensa con la sua testa, immagine di tutti quelli, dentro e fuori della chiesa, che vogliono vedere e toccare, con la serietà che merita la fede; quelli che sono esigenti e radicali, e non si accontentano del sentito dire, ma vogliono una fede che si incida nel cuore e nella storia.

Cosa ha visto, cosa ha toccato Tommaso? L’ Amore fatto carne, la Misericordia di Dio visibile nella Pasqua di Gesù, Amore che si offre, che sa attendere, che fa risorgere. E’ l’incontro con Gesù che invece di imporsi, si propone, si espo- ne: Metti qui il tuo dito; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco. Gesù rispetta i tempi di ciascuno e la complessità del vivere. Non si scandalizza, si ripropone con le sue ferite aperte. La risurrezione non ha richiuso i fori dei chiodi: la morte di croce non è un semplice incidente da superare, ma qualcosa che deve restare per l'eternità, gloria e vanto di Cristo, il punto più alto, la rivelazione massima dell'amore di Dio. Nel cuore del cielo sta, per sempre, carne d'uomo ferita, un alfabeto d'amore. Accoglierla è beatitudine per tutti, per chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per chi non vede, per chi ricomincia.

Noi a Lucca siamo fortunati: abbiamo ben due immagini della “Misericordia” che scaturisce dalla Pasqua. Prima di tutto l’effigie della “Madonna della Misericordia” che S. Leonardo da Porto Maurizio presentava come invito alla conversione e che ora si venera nella chiesa di S. Pietro Somaldi. E poi a S. Leonardo in Borghi: “Nostra Signora”, che ci offre il Figlio che con il cuore aperto effonde tesori di Misericordia.

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