"In cammino" in prima pagina questa settimana."

Abbiamo ancora negli occhi, e tanto più nel cuore, le immagini del portone del palazzo di Castel Gandolfo che si sono chiuse; alle ore 20,00 di giovedì 28 febbraio 2013, le Guardie Svizzere, dopo aver smontato dal servizio, hanno appeso le alabarde e ad esse sono subentrati membri della Gendarmeria Pontificia. Un evento decisivo e storico si è compiuto sotto gli occhi di milioni di persone: il papa Benedetto XVI ha concluso il suo “ministero petrino” iniziando il suo cammino di pellegrino verso il “monte della preghiera” così come aveva avuto modo di dire qualche giorno fa. Queste le sue parole di commiato: "Voi sapete che questo giorno mio è diverso da quelli precedenti; non sono più Pontefice Sommo della Chiesa cattolica: fino alle otto di sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei ancora..., Ma vorrei ancora - ha ripreso dopo essere stato interrotto dagli applausi - con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell'umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. …. Grazie a voi tutti".
All’inizio del pontificato si era definito “umile servitore della vigna del Signore”: in otto anni di ministero ha dispensato parole di verità non solo come raffinato teologo, ma soprattutto come “padre buono e premuroso” che indica la strada della vita.
Nel suo discorso di commiato il 27/02/2013 ha ribadito: “Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno, anche nella fatica. Sì, siamo contenti per il dono della fede; è il bene più prezioso, che nessuno ci può togliere! … Dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo!

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