"In cammino" in prima pagina questa settimana.

IL RACCONTO E LA FEDE

L’evangelo di Luca che ricominciamo a leggere da questa domenica, ci presenta dapprima una introduzione
a tutta l’opera e, di seguito,  Gesù che, nella sinagoga, ini-zia la sua predicazione pubblica.
L’evangelista sottolinea  che l'opera che si accinge a scrivere è un racconto, una narrazione: non un  trattato teologico, ma  una storia. Ci vuole prendere  per mano per introdurci all’incontro con Gesù, rendendoci contem po-ranei dei fatti narrati. Nello stesso tempo  sottolinea che il suo racconto è frutto di ricerca e di investigazione.  Come storico, ci tiene a confermare la fede in cui è rimasto coinvolto e invita noi a prendere  maggiormente sul serio la nostra fede, a dedicare del  tempo alla nostra interiori-tà, a renderci conto  che  la fede va nutrita , informata, capita e in dagata. Insomma, Luca ci dice che  il vangelo è una "cosa seria".
Quando due persone si incontrano sono avide di conoscere le notizie che riguardano le loro esistenze. Questo av-viene perché si amano. Così è il vangelo: ci chiede un rapporto particolare, ci chiede di lasciarci coinvolgere, ci provoca ad una decisione di fede e ci conduce a conformare il nostro cammino a quello di Gesù. Leggere e raccontare insieme il vangelo è immetterci all'interno della storia di Gesù, per proseguirne la narrazione con la nostra vita.
Poi Luca ci presenta Gesù che, nella sinagoga di Naza-ret, durante la liturgia del sabato, legge e commenta un testo di Isaia. Conclude poi con una frase che spiazza chi lo ascol-ta: “Oggi si compie ciò che voi avete udito”. Qui. Ora.
L’ “oggi” introduce a riconoscere la  presenza di Dio che salva. Infatti tutto rischia di divenire stanca abitudine se non viene vivificato dallo Spirito che  fa del "ripetere" un fare "memoria" e un ren dere attuale. Lasciamoci sorprende-re da questa Parola che “OGGI” interpella, vivifica, salva.

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