CONSOLATORE, OSPITE, SOLLIEVO
La solennità di Pentecoste ci ricorda quanto sia necessario riconoscere la presenza e l’azione delloSpirito
Santo nella nostra vita: una delle nostre “grandi” donne lucchesi e cristiane, la beata Elena Guerra, ha speso tutta se stessa perché la presenza dello Spirito santo fosse conosciuta ed amata.
Oggi siamo chiamati a invocare la presenza del Dio-Amore perché la nostra vita sia trasformata dalla sua Presenza.
“Ospite dolce dell’anima” è l’invocazione che esprime tale consapevolezza. L’ospite è colui che riceve il
forestiero e gli da cibo per pura amicizia, per benevolenza ed umanità. Così agisce lo Spirito Santo nella nostra vita: ci ricorda gli insegnamenti di Gesù, ci fa comprenderee ci comunica il grande dono di amore che scaturisce dalla Pasqua, ci guida perché possiamo vivere ricambiando quanto abbiamo ricevuto. Tutto questo per dono, gratuitamente, per vivere la pienezza della vita, per renderci felici, disinteressatamente.
Collego tutto questo con quanto abbiamo vissuto giovedì 24 maggio nei locali di S. Leonardo o di “Nostra
Signora”. Abbiamo concluso una tappa, il percorso catechistico con i ragazzi, ma abbiamo anche inaugurato i nuovi locali parrocchiali.
C’era tanta gioia su volti dei ragazzi e dei genitori; e anche una domanda ricorrente che tante volte mi è stata posta: “Cosa ci si fa?”
Il giorno di Pentecoste, forse, ci suggerisce che possiamo fare di quegli ambienti una CASA OSPITALE, o meglio, HOSPITALE, come dicevano gli antichi.
Provate a pensare: “Nostra Signora” quale luogo per accogliere Dio come ospite nella nostra vita: c’è una chiesa vicina o, meglio, un santuario con il ricordo di Maria la Vergine “ospitale” ed “ospitata”; c’è la possibilità di incontrarci e fermarci a riflettere. Non offrono degli spunti interessanti? Ma l’altra parte del sogno è il vivere l’ospitalità con chi ci sta vicino: le famiglie con il dono prezioso dei figli da educare, gli adolescenti e i giovani a cui offrire proposte.
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La solennità di Pentecoste ci ricorda quanto sia necessario riconoscere la presenza e l’azione delloSpirito
Santo nella nostra vita: una delle nostre “grandi” donne lucchesi e cristiane, la beata Elena Guerra, ha speso tutta se stessa perché la presenza dello Spirito santo fosse conosciuta ed amata.
Oggi siamo chiamati a invocare la presenza del Dio-Amore perché la nostra vita sia trasformata dalla sua Presenza.
“Ospite dolce dell’anima” è l’invocazione che esprime tale consapevolezza. L’ospite è colui che riceve il
forestiero e gli da cibo per pura amicizia, per benevolenza ed umanità. Così agisce lo Spirito Santo nella nostra vita: ci ricorda gli insegnamenti di Gesù, ci fa comprenderee ci comunica il grande dono di amore che scaturisce dalla Pasqua, ci guida perché possiamo vivere ricambiando quanto abbiamo ricevuto. Tutto questo per dono, gratuitamente, per vivere la pienezza della vita, per renderci felici, disinteressatamente.
Collego tutto questo con quanto abbiamo vissuto giovedì 24 maggio nei locali di S. Leonardo o di “Nostra
Signora”. Abbiamo concluso una tappa, il percorso catechistico con i ragazzi, ma abbiamo anche inaugurato i nuovi locali parrocchiali.
C’era tanta gioia su volti dei ragazzi e dei genitori; e anche una domanda ricorrente che tante volte mi è stata posta: “Cosa ci si fa?”
Il giorno di Pentecoste, forse, ci suggerisce che possiamo fare di quegli ambienti una CASA OSPITALE, o meglio, HOSPITALE, come dicevano gli antichi.
Provate a pensare: “Nostra Signora” quale luogo per accogliere Dio come ospite nella nostra vita: c’è una chiesa vicina o, meglio, un santuario con il ricordo di Maria la Vergine “ospitale” ed “ospitata”; c’è la possibilità di incontrarci e fermarci a riflettere. Non offrono degli spunti interessanti? Ma l’altra parte del sogno è il vivere l’ospitalità con chi ci sta vicino: le famiglie con il dono prezioso dei figli da educare, gli adolescenti e i giovani a cui offrire proposte.
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