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 EDUCARE ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE

Il Santo Padre Benedetto XVI ha scelto il seguente tema per la celebrazione della 45ª  Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2012: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace». Il tema entra nel vivo di una
questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell’affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere pienamente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo.
  Risulta quindi un dovere delle presenti generazioni quello di porre le future nelle condizioni di esprimere in
maniera libera e responsabile l’urgenza per un “mondo nuovo”. La Chiesa accoglie i giovani e le loro istanze come il segno di una sempre promettente primavera ed indica loro Gesù come modello di amore che rende «nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
I responsabili della cosa pubblica sono chiamati ad operare affinché istituzioni, leggi e ambienti di vita siano
pervasi da umanesimo trascendente che offra alle nuove generazioni opportunità di piena realizzazione e lavoro per costruire la civiltà dell’amore fraterno coerente alle più profonde esigenze di verità, di libertà, di amore e di giustizia dell’uomo.
  Di qui, allora, la dimensione profetica del tema scelto dal Santo Padre, che si inserisce neL solco della
“pedagogia della pace” tracciato da Giovanni Paolo II nel 1985 («La pace ed i giovani camminano insieme»), nel 1979 («Per giungere alla pace, educare alla pace») e nel 2004 («Un impegno sempre attuale: educare alla pace»).
  I giovani dovranno essere operatori di giustizia e di pace in un mondo complesso e globalizzato. Ciò rende
necessaria una nuova “alleanza pedagogica” di tutti i soggetti responsabili. Il tema preannuncia una preziosa tappa del Magistero proposto da Benedetto XVI nei Messaggi per Giornata Mondiale della Pace, iniziato nel segno della verità (2006), proseguito con le riflessioni sulla dignità dell’uomo

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2 commenti:

  1. Celestin Guy Simplice Mbakha3 gennaio 2012 alle ore 22:18

    Da lontano nel meridionale seguo semper le vostre attività. Sono contento quando si parla dei giovani perché domani sono loro che avrano la responsabilità, la gestione degli uomini e dei beni. Sono il futuro di domani.Confermo dunque che è interessante educare i giovani alla giustizia e alla pace. Grazie.
    P. Celestin.

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