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AVVENTO: TEMPO DI FAMIGLIA 

“Il Signore ti annuncia che farà a te una casa”. Così il profeta Natan annuncia al re David il mirabile progetto di Dio. Tutti noi sperimentiamo quanto sia importante avere una casa dove abitare in sicurezza ed una famiglia in cui poter esprimere vicendevolmente l’amore; Dio assume nel più alto grado questo desiderio dell’umanità e, addirittura, Lui stesso si rende garante del suo buon esito.
Alla promessa fatta ad Abramo di renderlo padre di una discendenza numerosa, ora Dio aggiunge un altro tassello: David sarà il capostipite di una discendenza da cui nascerà il Messia. In Maria vediamo il compimento della promessa: a lei, “promessa sposa di nu uomo della casa di Davide”, viene annunciata la nascita di un figlio il cui “regno non avrà fine”.
Apprestarsi a celebrare il Natale vuol dire anche, perciò, riconoscerci inseriti in questo meraviglioso progetto: facciamo parte della Famiglia di Dio, siamo partecipi della Vita stessa di Dio, siamo Eredi delle promesse di Dio!
Noi che un tempo eravamo senza-famiglia e andavamo errando come “pecore senza pastore”, ormai, in Cristo siamo “figli di Dio… ed eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo” (Rom 14,17). La Chiesa, come madre, ci ha generato nelle acque del battesimo; in essa e per essa, abbiamo una famiglia, la famiglia di Dio. Vengono a proposito perciò le parole che il vescovo di Roma, Leone Magno, commentando la festa del Natale, scriveva a suo tempo: “Riconosci dunque, cristiano, la tua dignità, e, […] non voler tornare con una vita indegna all'antica bassezza. […] Ripensa che, liberato dal potere delle tenebre, sei stato trasportato nella luce e nel regno di Dio. Per il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito santo”.
Il Natale rinnovi dunque in noi il senso di appartenenza alla nostra famiglia, la Chiesa: in essa siamo chiamati a crescere come figli attivi e responsabili. Maria ci insegni a rimanere in ascolto del progetto di Dio, per renderlo attuale oggi.

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