"In cammino" in prima pagina questa settimana.

IN ASCOLTO DI DIO E DELL’UOMO
 
  Domenica scorsa 4 settembre abbiamo vissuto la «convocazione» della Chiesa di Lucca. 
L'incontro tenuto nella chiesa Cattedrale, è stato caratterizzato dal clima di preghiera, condizione ottimale che ha introdotto la proposta e l'indicazione che il vescovo ha dato alla sua Chiesa per il nuovo anno pastorale. 
Si tratta di una lettera indirizzata «ai cristiani dell'Arcidiocesi di Lucca»; con essa, pur nella continuità con il cammino fatto fino ad ora, si è dato il via ad un nuovo percorso per la vita della Chiesa di Lucca. 
Infatti non sono state consegnate le «tradizionali» linee pastorali, ma un «atteggiamento» importante, decisivo, da imparare ad esercitare e da custodire nel tempo. 
E’ il tema dell'«ASCOLTO». 
Il vescovo chiede alla nostra Chiesa un «salto di qualità» per il prossimo futuro: adoperarsi cioè per mettersi, personalmente e come comunità, in un atteggiamento di ascolto. 
Ma, domandiamoci: ASCOLTARE CHI
Ascoltare Dio che ci dona la sua Parola nella Sacra Scrittura, nell’insegnamento della chiesa, nella nostra coscienza: in tal modo, sia a livello personale che comunitario, ci interpella come Chiesa di Lucca, qui ed ora, nell'oggi della nostra storia e delle reali situazioni di vita del nostro tempo. 
Insieme vi è l’ascolto della parola dell'uomo: essa ci fa prendere coscienza delle reali situazioni di vita dell'uomo di oggi, che segnano la vita quotidiana delle comunità degli uomini: i problemi e le gioie familiari, la ricerca del senso della vita delle giovani generazioni, la fragilità degli anziani e degli ammalati, la dignità e precarietà del l a v o r o , l a c i t t a d i n a n z a c o m e partecipazione alla vita civile, i nostri fratelli immigrati che bussano alle porte di casa nostra in cerca di sopravvivenza, il creato affidato all'uomo e alla sua cura. In definitiva verso cosa ha orientato il vescovo la nostra Chiesa? 
Ce lo dice lui stesso «Cosa chiedo alla nostra Chiesa? Siamo chiamati ad imparare ad ascoltare».

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