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DONNE SEGUACI DI CRISTO

Gesù oggi ci ricorda che, affidandoci a Lui, faremo cose grandi, come lo conferma la testimonianza di due donne lucchesi che molto hanno dato alla Chiesa: la beata Domenica Brun Barbantini e la beata Elena Guerra la cui memoria liturgica ricordiamo rispettivamente il 22 e il 23 maggio.

Maria Domenica Brun Barbantini (1789-1841), ha una vita segnata dalla morte dei congiunti. Da questi lutti nasce in lei la "passione" di servire le inferme povere e sole della sua città e seppe elevarsi attraverso l’abbandono totale a Dio ad una maternità spirituale ed universale. Nel 1829 Maria Domenica dà inizio alla prima comunità delle Sorelle Oblate Infermiere con questo ideale: "Visitare, assistere e servire il Dio fattosi uomo, agonizzante nell’orto o spirante sulla croce nelle persone delle inferme povere e moribonde".. E tutto ciò "con un cuore tutto avvampante della carità di Cristo". Si presenta come testimone autentica "di un amore evangelico concreto per gli ultimi, gli emarginati, i piagati; un amore fatto di gesti di attenzione, di cristiana consolazione, di generosa dedizione e di instancabile vicinanza nei confronti degli ammalati e dei sofferenti".

Elena Guerra (1835-1914) ha studiato in casa italiano, francese, musica, pittura, ricamo e, di nascosto, anche latino. A 19 anni è infermiera tra i colerosi di Lucca. Durante un lunga malattia studia i Padri della Chiesa e crea un gruppo di “Amicizie spirituali”. Dopo prove e insuccessi, nasce infine per opera sua una comunità femminile, ma di vita attiva, dedita all’educazione delle ragazze e intitolata a santa Zita, patrona della città. Decide inoltre di lanciarsi in un’impresa che investe l’intera Chiesa: ricondurre i fedeli verso la conoscenza e l’amore per lo Spirito Santo, del quale Cristo ci ha detto: "Egli vi guiderà alla verità tutta intera". Scrive al papa Leone XIII per un “ritorno allo Spirito” e la conseguenza è che tre documenti pontifici, fra il 1895 e il 1902, invitano a operare per questo scopo; Leone XIII dà alle suore di Elena il nome di Oblate dello Spirito Santo. Chiarissimo segno che è stata capita. Ma a Lucca, in casa sua, c’è chi le si mette contro: suore, figlie spirituali sue. E si arriva alle dimissioni di lei da Madre generale, ma con accompagnamento di inique umiliazioni.

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