Questa domenica ritroviamo le manifestazioni di Gesù che nel cenacolo incontra i discepoli, fra i quali l'apostolo Tommaso che spicca per la sua poca fede.
Questo avvenimento ci fa riflettere sul significato del nostro personale incontro con Cristo risorto che appare e si lascia vedere mediante la grazia del dono della fede. Nessuno di noi può credere se non è raggiunto dall'amore di Dio, perché la fede nasce sempre dalla sua azione che incoraggia e sostiene la volontà di ogni uomo. Per tanto, nessuno crede suo malgrado, ma neppure crede senza che Dio non glielo abbia concesso in dono.
Pur nella difficoltà della ricerca, diventa allora importante per ogni credente capire e ricordare quando è
avvenuto l'incontro personale decisivo con Gesù, morto e risorto. Non è scontato, infatti, che questo incontro si sia già verificato ma, se ciò non fosse ancora accaduto, può sempre avvenire.
Le apparizioni del Risorto illuminano una fede debole, come quella dell'apostolo Tommaso e il suo dubbio si
trasforma in certezza quando è raggiunto dall'invito di Gesù a toccarlo. Anche noi siamo stati tante volte testimoni delle apparizioni del Risorto nella nostra vita, avendo fatto esperienza reale di Gesù misericordia.
Ciascuno di noi può allora chiedersi: “Ho visto il Signore? Riconosco la sua presenza?”.
Gesù può raggiungere ogni uomo ed ogni donna. anche nelle condizioni più difficili e più imprevedibili, ma
sempre e soprattutto nella dinamica della storia di ciascuno. di una famiglia, di una vita nascente, di nonni
e di genitori quando sentono di essere divenuti i destinatari di un dono del Signore che ama tut t i gl i uomini,
nessuno escluso, e vuole il loro bene.
Pur nel la fragi l ità del la nostra fede. scopriamo di essere "beati" perché crediamo nei segni della presenza
del Risorto nella nostra vita, pur non avendolo visto con i nostri occhi. La gioia di questa beatitudine ci consola non poco: premia la quotidiana fatica della ricerca e ci incoraggia.
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