"In cammino" in prima pagina questa settimana.

LUCE DA ACCOGLIERE E DIFFONDERE

Il segno della luce
“Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita …” . L'episodio del cieco nato - come già l'incontro di Gesù con la samaritana - ci parla del nostro battesimo, ci invita a non dimenticare la nostra identità di battezzati per essere fedeli alle promesse battesimali, cioè all'impegno di rinunciare ad ogni forma di male e di vivere in profonda comunione con il Signore.
Il segno della luce, come l'acqua, è un simbolo di questo sacramento. La luce è Gesù Cristo, che segna la
vita di ogni suo discepolo. Infatti dice: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". La luce della vita, che Gesù dona, è anzitutto la sua Parola, il suo Vangelo, lieto annuncio, messaggio gioioso; Gesù poi illumina con il suo esempio e stile di vita: una vita vissuta nell'obbedienza a Dio e nell'amore verso il prossi-mo. Quindi, vivere da battezzati, vivere da cristiani significa essere persone luminose, comportarsi come "figli della luce", come ci dice, nella seconda lettura, l'apostolo Paolo.

Figli della luce.
Essere "figli della luce" significa essere persone trasparenti, che non devono nascondere nulla perché non
vanno avanti con compromessi e ambiguità. Cioè: essere persone coerenti, che dicono quello che pensano e mettono in pratica per prime ciò che insegnano agli altri; persone che fanno il bene con il cuore, con le parole, con i gesti concreti...
Poi, significa anche denunciare apertamente il male, senza fingere di non vedere, senza confondere l'imparzialità con la complicità, con la connivenza con il male. E, ancora: significa essere disponibili a illuminare gli altri; in primo luogo coloro con i quali condividiamo la vita, con molta discrezione ma, anche, con la convinzione che ci è data dalla fede. Infatti, è la fede che ci fa capire il senso profondo di ciò che stiamo vivendo, aiutandoci a cogliere il suo insegnamento per la nostra vita.

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