Nel grato ricordo di Mons. SIRIO VALORIANI. Firenze, 21.10.23 - Lucca, 7.12.90

"Che si ricordino di me  come di un prete  che aveva solo da dar la fede in Cristo e l"amore"



Il suo percorso tra noi.

1923: Sirio Valoriani nasce a Firenze. Ancora ragazzo si trasferisce a Viareggio
1948: consegue la Laurea nella facoltà di Lettere e Filosofia di Genova
8 aprile 1950: ordinazione presbiterale.
cappellano nella parrocchia di Lido di Camaiore
correttore della Chiesa del Suffragio a Lucca
vice assistente nell'Azione Cattolica e poi Assistente Diocesano.
insegnante di religione all'Istituto professionale Eínaudi
dove rimane per 33 anni rivelandosi testimone della fede ed educatore e costituisce il gruppo del Movimento Studenti di ispirazione cristiana.
Negli anni sessanta viene nominato Assistente della Giunta di Azione Cattolica e dell'Associazione dell'Apostolato dei Laici
1° giugno 1967 è nominato parroco di S. Paolino a Lucca
1967-69: è membro del primo Consiglio Presbiterale
6 ottobre 1983: in Cattedrale riceve il Crocifisso e parte per la Missione dell'Acre in Brasile, dove trascorre lunghi periodi per annunciare il Vangelo
1985: l'Arcivescovo Agresti lo richiama a Lucca, per iniziare il rinnovamento pastorale del Centro Storico
6 ottobre 1985: nominato Decano di S. Michele in Foro,Vicario della Zona Pastorale Urbana e Vicario Episcopale della Città di Lucca
1988: in seguito alla ristrutturazione delle Parrocchie del Centro Storico, diviene Parroco della nuova Comunità dei SS. Michele, Paolino e Alessandro.
7 Dicembre 1990 alle ore 23,50 nella Casa Canonica di S. Paolino conclude il suo pellegrinaggio terreno e viene sepolto nel Cimitero Urbano.


IL SUO TESTAMENTO SPIRITUALE

Mentre mi decido a scrivere alcune mie volontà in ordine alla mia morte, desidero prima di tutto dire il mio "grazie" a Dio per la fede cristiana, la chiamata al sacerdozio, l'incontro con la comunità di S. Paolino cui sono debitore all'infinito, l'esperienza esaltante della Chiesa dell'Acre, il dono di una miriade di amici, che non mi ha fatto mai sentire solo.
Purtroppo ho vissuto male questi anni, non ho resistito al peccato e mi trovo dinanzi al Signore Gesù, giusto giudice, con le mani vuote. Faccio appello alla sua misericordia, perché come cristiano e come uomo non merito nulla. Chiedo perdono e benevolenza nel giudi-carmi a quanti attendevano da me una testimonianza genuina di fede e di amore ed hanno invece visto mediocrità, egoismo, peccato: anche sulla loro preghiera conto, soprattutto se per qualcuno ho rappresentato, almeno in qualche momento, chi dava forza e valore alle mie parole.

Un grazie particolare ai miei parrocchiani che, nonostante il mio peccato, ho amato con le mie poche forze e che ho cercato di servire con disponibilità e disinteresse.
Un ricordo speciale a tutti quelli che hanno voluto collaborare più da vicino e ai gruppi (un posto particolare ai giovani e ai più anziani): con un altro parroco faranno passi da gigante, con me li han fatti da formica.
Grazie ai confratelli che hanno lavorato con me in parrocchia e prima all'Azione Cattolica: verso tutti sono debitore di esempio di santità e di zelo.

Desidero essere sepolto nella terra: 10 anni sono anche troppi per favorire il ricordo. Lascio quello che é in mio possesso in parti uguali per le parrocchie dei SS. Michele, Paolino e Alessandro, S. Ines di Rio Branco, Bom Jesus de Abuna di Placido di Castro e quella del Rwanda. Per il mio suffragio confido nella maternità della Chiesa e nell’affetto dei confratelli. Chi vuole mi ricordi con offerte per le Missioni.

Grazie di tutto il bene con cui avete arricchito la mia vita. Qualunque cosa riuscissi a dire adesso sarebbe insufficiente ad esprimere cosa ha significato la vostra presenza durante la mia malattia. Se poi immaginiamo la gioia di Dio nel vedere esercitata la Carità, allora tutto questo acquista colori che vanno oltre i singoli episodi che pure lasceranno di certo una traccia.

Io sono sempre rimasto disposto a tutto: ricominciare a sorridere e lavorare come a concludere; perché questa apertura é al Signore. Certo una cosa così non l'immaginavo: così dura e così bella, ma il bella supera il dura. E quando finalmente potrò dire "nelle tue mani Signore consegno il mio spirito", mi riempie di gioia sapere che anche in quel momento non mi lascerete solo: io e Dio soltanto avrei un pochino di timore, nonostante sia certo che il rapporto non é di timore ma di amore. Ma voi mi avete accompagnato in una maniera che credo nessuno immaginasse. Dinanzi a tanto amore il Signore che può fare? Mettersi a sorridere e a rallegrarsi anche lui, aumentando così ulteriormente la gioia comune.
Abbiate dunque ancora tanta fede in Cristo e tanto amore, come mi avete favorito e come con voi ho vissuto.
Di certo ci incontreremo nel Paradiso, dove l'amore di Dio sarà ancora più grande. Un abbraccio a tutti.

Mons. Sirio Valoriani
Parroco dei SS. Michele, Paolino, Alessandro in Lucca
Lucca, 25 novembre 1990


***

Dalla “Testimonianza della Comunità” il 10 dicembre 1990 al termine delle esequie in S. Michele.
Ci rimane un’eredità.

Ed ora ci rimane un'eredità forte: seguire i solchi che tu hai tracciato e prendere l'impegno di continuare la tua opera. Vorrebbe dire non aver capito niente, considerare solo una meteora la tua presenza tra noi, se non proseguissimo concretamente e con rinnovato vigore il nostro impegno per l'Acre, per la Chiesa di Lucca, con il Vescovo, con la nostra comunità, per la promozione umana di tutti. Quello che tu ci hai consegnato e che abbiamo ascoltato, ci è servito. Ora sta a tutti noi portarlo agli altri e farlo vivere.

Share |

Nessun commento:

Posta un commento