"In cammino" in prima pagina questa settimana.

LA FEDE DENTRO L’IMPOSSIBILE 
A volte brancoliamo nel  buio e l'incertezza permea le nostre giornate; in altre occasioni ci sembra di poter contare su alcune sicurezze o tradizioni consolidate che ci fanno pensare di essere dalla parte del giusto; in
altri momenti siamo sopraffatti dalla violenza o dallo sconforto che determinati avvenimenti sono in grado di
suscitare. Quotidianamente siamo raggiunti da notizie che ci sconcertano: morti, alluvioni, terremoti sembrano
sopraffarci; per non parlare della violenza fratricida del terrorismo e della guerra, talvolta tenuta viva
appositamente per interesse.
  Quando proviamo a guardare quanto accade un po' più da vicino, sia che si tratti di fenomeni  naturali che di  vicende prettamente umane, vediamo come tutto diventa complesso e sfaccettato e la nostra capacità di comprensione e di giudizio è messa in crisi.
  È allora che chiediamo al Signore di aiutarci ad affrontare lo smarrimento con il discernimento. È allora
che, come gli apostoli del vangelo di oggi, chiediamo a Gesù:  "Maestro, quale sarà il segno che tutto andrà
distrutto?".
  Gesù ci tratta da adulti, capaci di reggere il male che è nel mondo e ci invita a non lasciarci prendere da
panico. Egli non ha indorato la pillola, ma ci ha preannunciato tempi duri di dolore, di calamità e anche di persecuzioni. Contemporaneamente egli ci dice che questi saranno tempi di opportunità e di testimonianza. Non una testimonianza basata sulle nostre forze, dal momento che non ne avremmo a sufficienza, ma sulla sua parola e sulla sua sapienza. Ed è qui che si gioca la nostra fede.
  Quando aspetteremo di affidarci alla sua parola e alla sua sapienza per comprendere dove va il mondo?

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