SALVE, CROCE, UNICA SPERANZA!
In prossimità della Solennità della Santa Croce, la “Festa grande dei Lucchesi” ci sembra bello riportare alcuni
brani dell’Omelia che il Servo di Dio Mons. Enrico Bartoletti,allora Vescovo Ausiliare tenne in S. Martino il 14 settembre1966.
La maestosa immagine del Volto Santo “traduce mirabilmente, più che lo sgomento della morte, la maestà del Giudice e la ieratica immagine del sommo ed eterno sacerdote. In essa, come nel mistero pasquale,
che compiutamente presenta, è possibile meditare ad un tempo la condanna e la salvezza del mondo.
« Ora si fa il giudizio di questo mondo » (Gv 12,31).
La Croce del Signore, piantata nel centro della storia, immessa in modo irreversibile nella realtà di questa
nostra terra, svela e condanna il mistero del male, addita agli uomini l'origine delle loro infelicità, stigmatizza
l'orgoglio, l'odio, le divisioni, che distruggono in radice la fraternità dei popol i e la loro instancabile ansia di
progresso. Non vi è bene duraturo, senza la croce di Cristo; non vi è pace feconda, al di fuori del suo segno, e della sua ardua eterna lezione.
In un mondo, tutto proteso verso mirabili conquiste, ma attraversato ugualmente dallo spettro della miseria e della fame; in un mondo in cui sconvolti l'ordine dei valori e mescolato il bene al male, gli individui e i gruppi guardano solamente al le cose proprie, non a quelle degli altri; e così il mondo cessa di essere il campo di una genuina fraternità, mentre invece l'aumento della potenza umana minaccia di distruggere ormai lo stesso genere umano; è necessario ripetere e meditare per tutti la condanna e la lezione che discende dalla croce del Signore.
[…] Ma la croce di Cristo non è soltanto condanna del mondo; è, soprattutto, la sua unica speranza.
« O crux, ave spes unica! ».
Cristo, infatti, morendo e risuscitando per noi, ristabilisce il rapporto di figliolanza fra noi e Dio; ridona dignità all'uomo e senso alle cose che lo circondano.
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