Il vangelo di questa domenica contiene parole molto esigenti, molto impegnative ma, anche, molto importanti.
Sono le condizioni che si devono osservare per essere suoi discepoli, cioè per essere cristiani.
Anzitutto, Gesù ci dice: "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo".
Gesù ci chiede di "amare un po' meno" le persone che ci sono care, per "amare di più" Lui stesso e,soprattutto, Dio, il nostro padre che è nei cieli.
Gesù ci invita ad amare Dio con tutta la nostra vita, il che significa: aprire a Lui il nostro cuore, per accogliere in noi il suo amore di Padre, per giungere - così - ad amare il nostro prossimo non soltanto come amiamo noi stessi, ma come Dio ci ha amato e ci ama, giorno dopo giorno.
Poi, Gesù ci dice: "Colui che non porta la propria croce...non può essere mio discepolo".
Con queste parole, Gesù dice che il vero cristiano è colui che costruisce la sua vita cercando la volontà di Dio e mettendola in pratica, portando "la propria croce" ogni giorno dietro a Gesù.
Qualche volta, questa croce avrà il volto della sofferenza, del sacrificio, della rinuncia; ma, in senso più ampio, la croce indica il criterio da seguire per vivere pienamente la nostra vita terrena.
Quindi, avere la croce come "criterio di vita" significa costruire sulla roccia, con fatica ma anche con costanza; significa fare scelte coraggiose e importanti, andando anche controcorrente; significa portare fino in fondo la nostra obbedienza a Dio e il nostro amore per il prossimo.
E, ancora, Gesù ci dice: "Chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo".
E, ancora, Gesù ci dice: "Chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo".
Con queste parole, Gesù dice che il vero cristiano è colui che non si appoggia soltanto sui beni materiali ma, anzitutto, confida pienamente in Dio e nella sua Provvidenza.
Dobbiamo essere coscienti che ciò che abbiamo è dono di Dio; il condividere con gli altri i nostri beni, poi, ci fa diventare più ricchi nel profondo del cuore, ci educa a saper dare e, anche, a saper ricevere.
In questo modo, il cristiano giungerà a costruire quella "torre" che è la sua vita, fondandola sulla salda roccia che è Cristo; su di Lui che è il nostro unico, vero, Salvatore.
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