"In cammino" in prima pagina questa settimana.

ASCOLTATELO!

Quel giorno, sul monte Tabor, accadde qualcosa che i tre non si aspettavano. Mentre Gesù era in
preghiera il suo volto "cambiò d'aspetto" e la sua veste divenne "candida e sfolgorante". Accanto a lui Mosé ed Elia che parlavano di ciò che sarebbe accaduto a Gerusalemme.
Una manifestazione in piena regola. Una gioia per gli occhi che vedono la gloria di Dio. Voglia di fermarsi, per sempre: «Maestro, è bello per noi stare qui».
Ci sono dei momenti stupendi nell'esistenza di fede che restano scolpiti nella memoria, come anche esistono
dubbi e incertezze, che sembrano fugati in un attimo.
In questi casi, siamo "tentati" di contemplare il Signore perché sentiamo il cuore battere di gioia. Dopo
quest'attimo, la luce scompare e non ci resta che una voce: «Questi è il Figlio mio, l'eletto, ascoltatelo». È il momento in cui si deve scendere dal monte e riprendere la strada per camminare su un sentiero stretto che conduce alla collina del calvario.
L'esperienza cristiana non è fatta di visioni. La vitaquotidiana di un discepolo di Gesù non si costruisce sul
"vedere", ma sull' "ascoltare". La fede non vienesostenuta dalla vista, ma dall'udito. Dio non vuole essere
fissato in un'immagine, perché la "sua" raffigurazione è una tentazione costante e illude di aver risolto una volta
per tutte il rapporto con Dio. «Ho una croce d'oro al collo... un'immagine in casa... un santino nel
portafoglio... Vede, sono anch'io un credente, uncristiano...».
Il Dio di Gesù Cristo non vuole essere "imbalsamato" in un'immagine, ma chiede di essere ascoltato e accolto
ogni giorno.
Partecipare alla grazia del Tabor è l'appello che ci viene, oggi, dalla celebrazione dell'eucaristia. Stare volentieri alla presenza di Dio, lasciarsi avvolgere dalla nube del suo amore, ascoltare con ammirazione e
venerazione quanto egli ci dice, esprimere una lode vitale per un dono immeritato...



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