"In cammino" in prima pagina questa settimana.

UN SOFFIO DI RINNOVAMENTO

“Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce…”.
Celebrando la solennità di Pentecoste ci rendiamo conto che, per noi e per le nostre famiglie, non esistono “doni" più preziosi di quelli dello Spirito Santo; essi sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio. Se sapessimo aprire il nostro cuore allo Spirito e lasciassimo che prendesse dimora in noi, saremmo sanati, illuminati, ricolmati di gioia, resi sempre di più simili a Gesù, capaci di compiere cose ancora più grandi.
Saremmo colpiti da quel terremoto interiore che sconvolse i discepoli, rinchiusi nel cenacolo per paura dei giudei, e diventeremmo capaci di testimoniare la risurrezione di Gesù, contagiando chi ci sta vicino con la forza della speranza e dell'amore.
In realtà, noi abbiamo un po' paura di questo incontro, capace di trasformare progressivamente ma radicalmente le nostre esistenze.
Don Tonino Bello, indimenticabile vescovo di Molfetta, ha parlato della Pentecoste come di una festa difficile; difficile perché capace di liberare l'uomo dai suoi complessi.
Ecco alcune sue parole:
Siamo troppo attaccati allo scoglio (complesso dell'ostrica). Alle nostre sicurezze. Ci piace la tana.
Ci attira l'intimità del nido. Ci terrorizza l'idea di rompere gli ormeggi, di spiegare le vele, di avventurarci sul mare aperto… Lo Spirito Santo invece ci chiama alla novità, ci invita al cambio, ci stimola a ricrearci... È difficile per noi rimanere sulla corda, camminare sui cornicioni, sottoporci alla conversione permanente.
Amiamo pagare una volta per tutte (complesso dell'una tantum) ... Lo Spirito Santo invece ci chiama a lasciare il sedentarismo comodo dei nostri parcheggi, per metterci sulla strada subendone i pericoli. Ci obbliga a pagare, senza comodità forfetarie, il prezzo delle piccole numerosissime rate di un impegno duro, scomodo, ma rinnovatore... Lo Spirito Santo ci chiama all'accettazione del pluralismo, al rispetto delle molteplicità, al rifiuto degli integralismi, alla
gioia di intravedere che lui unifica e compone le ricchezze."

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