"In cammino" in prima pagina questa settimana.

INNAMMORARSI

Il giorno in cui ci si innamora e si scopre cos'è
l'amore è un giorno indimenticabile: è come se si
accendesse una luce nella vita; si vedono le cose
trasfigurate da un fascino nuovo; i valori, sparpagliati
come infinite tessere di un puzzle, miracolosamente
trovano la loro giusta composizione.
L'amore è l'esperienza più bella della vita, tanto è
vero che la rivelazione neotestamentaria, quando ha
voluto a tutti i costi trovare una definizione sintetica della
realtà di Dio, non ha trovato parole più sublimi e più
credibili, di quelle che oggi risuonano nella liturgia della
Parola: "Dio è amore". È questa una convinzione che
dovrebbe essere più che assodata. La nostra memoria è
però la "facoltà di dimenticare": abbiamo perciò
stabilmente bisogno di tuffarci in questo oceano di amore
che è Dio.
La Domenica,"giorno del Signore" è la
possibilità concreta di vivere questa esperienza, provando
ogni volta quel senso di stupore e di beatitudine suggerito
dal salmo 33: "Gustate e vedete quanto è buono il
Signore". Ogni settimana viene così rischiarata da un
abbraccio indimenticabile, che ci consente di affrontare i
deserti dell'anima in cui spesso ci dibattiamo. Infatti, se
l'amore è la cosa più bella della vita, pare sia anche la più
difficile da esercitare, quando è nell'ottica di Gesù,
ovvero: "Nes­suno ha un amore più grande di
questo: dare la vita per i propri amici". Chi
sperimenta nel "giorno del Signore" un amore a tali
vertici, diventa capace di amare così, e la beatitudine,
oltre alla pena, è assicurata.
L'amore oggi viene celebrato da un insieme di
canzonette, romanzi, telenovelas e altra paccottiglia, che
l'hanno infarcito di glassa, ma l'hanno privato di
consapevolezza e di decisione.

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