31 Domenica di Pentecoste
ore 21,00 a S. Leonardo in Borghi: Conclusione del “mese mariano”. S. Messa e processione fino
alla statua della Madonna presso il Baluardo S. Martino
03 Mercoledì in S. Michele. Festa di S. Davino
ore 09,00: S. Messa in S. Michele
ore 17,30 in S. Pierino: incontro degli operatori della carità con Franco Sarti che aiuterà a com-
prendere meglio il rapporto dell’anziano e dell’ammalato con le strutture pubbliche
04 Giovedì
ore 16,00 in S. Giusto: adorazione eucaristica proposta dal MAC
05 Venerdì Festa di S. Giusto nell’omonima chiesa.
06 Sabato
ore 15,00: “GRAZIE ..PERCHE’ …”
Incontro di gioia e di festa con i bambini, le loro famiglie e le catechiste a conclusione del cammino formativo di quest’anno. Dai locali di S. Paolino ci spostiamo sugli spalti delle mura per l’incontro e torniamo a S. Paolino per la merenda.
(Navigatore parrocchiale)
"In cammino" in prima pagina questa settimana.
UN SOFFIO DI RINNOVAMENTO
“Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce…”.
Celebrando la solennità di Pentecoste ci rendiamo conto che, per noi e per le nostre famiglie, non esistono “doni" più preziosi di quelli dello Spirito Santo; essi sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio. Se sapessimo aprire il nostro cuore allo Spirito e lasciassimo che prendesse dimora in noi, saremmo sanati, illuminati, ricolmati di gioia, resi sempre di più simili a Gesù, capaci di compiere cose ancora più grandi.
Saremmo colpiti da quel terremoto interiore che sconvolse i discepoli, rinchiusi nel cenacolo per paura dei giudei, e diventeremmo capaci di testimoniare la risurrezione di Gesù, contagiando chi ci sta vicino con la forza della speranza e dell'amore.
In realtà, noi abbiamo un po' paura di questo incontro, capace di trasformare progressivamente ma radicalmente le nostre esistenze.
Don Tonino Bello, indimenticabile vescovo di Molfetta, ha parlato della Pentecoste come di una festa difficile; difficile perché capace di liberare l'uomo dai suoi complessi.
Ecco alcune sue parole:
“Siamo troppo attaccati allo scoglio (complesso dell'ostrica). Alle nostre sicurezze. Ci piace la tana.
Ci attira l'intimità del nido. Ci terrorizza l'idea di rompere gli ormeggi, di spiegare le vele, di avventurarci sul mare aperto… Lo Spirito Santo invece ci chiama alla novità, ci invita al cambio, ci stimola a ricrearci... È difficile per noi rimanere sulla corda, camminare sui cornicioni, sottoporci alla conversione permanente.
Amiamo pagare una volta per tutte (complesso dell'una tantum) ... Lo Spirito Santo invece ci chiama a lasciare il sedentarismo comodo dei nostri parcheggi, per metterci sulla strada subendone i pericoli. Ci obbliga a pagare, senza comodità forfetarie, il prezzo delle piccole numerosissime rate di un impegno duro, scomodo, ma rinnovatore... Lo Spirito Santo ci chiama all'accettazione del pluralismo, al rispetto delle molteplicità, al rifiuto degli integralismi, alla
gioia di intravedere che lui unifica e compone le ricchezze."
“Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce…”.
Celebrando la solennità di Pentecoste ci rendiamo conto che, per noi e per le nostre famiglie, non esistono “doni" più preziosi di quelli dello Spirito Santo; essi sono: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio. Se sapessimo aprire il nostro cuore allo Spirito e lasciassimo che prendesse dimora in noi, saremmo sanati, illuminati, ricolmati di gioia, resi sempre di più simili a Gesù, capaci di compiere cose ancora più grandi.
Saremmo colpiti da quel terremoto interiore che sconvolse i discepoli, rinchiusi nel cenacolo per paura dei giudei, e diventeremmo capaci di testimoniare la risurrezione di Gesù, contagiando chi ci sta vicino con la forza della speranza e dell'amore.
In realtà, noi abbiamo un po' paura di questo incontro, capace di trasformare progressivamente ma radicalmente le nostre esistenze.
Don Tonino Bello, indimenticabile vescovo di Molfetta, ha parlato della Pentecoste come di una festa difficile; difficile perché capace di liberare l'uomo dai suoi complessi.
Ecco alcune sue parole:
“Siamo troppo attaccati allo scoglio (complesso dell'ostrica). Alle nostre sicurezze. Ci piace la tana.
Ci attira l'intimità del nido. Ci terrorizza l'idea di rompere gli ormeggi, di spiegare le vele, di avventurarci sul mare aperto… Lo Spirito Santo invece ci chiama alla novità, ci invita al cambio, ci stimola a ricrearci... È difficile per noi rimanere sulla corda, camminare sui cornicioni, sottoporci alla conversione permanente.
Amiamo pagare una volta per tutte (complesso dell'una tantum) ... Lo Spirito Santo invece ci chiama a lasciare il sedentarismo comodo dei nostri parcheggi, per metterci sulla strada subendone i pericoli. Ci obbliga a pagare, senza comodità forfetarie, il prezzo delle piccole numerosissime rate di un impegno duro, scomodo, ma rinnovatore... Lo Spirito Santo ci chiama all'accettazione del pluralismo, al rispetto delle molteplicità, al rifiuto degli integralismi, alla
gioia di intravedere che lui unifica e compone le ricchezze."
"In cammino" in prima pagina questa settimana.
GLI OCCHI IN ALTO...CON I PIEDI A TERRA
Ogni volta che partecipiamo all'eucaristia domenicale e recitiamo la nostra professione di fede,
ripetiamo anche questo articolo, "salì al cielo", oggetto della festività odierna.
Oggi infatti celebriamo l’Ascensione del Signore... E non è facile rispondere ad alcuni interrogativi che balzano alla mente: il Signore certamente non sarà "andato in alto" all'infinito!
Dove si sarà fermato?
E come si sarà trovato il corpo fisico di Gesù nell'atmosfera rarefatta dello spazio?
Come avrà potuto respirare?
Non sono sciocche o irriverenti queste domande: il vangelo non sempre parla con il nostro linguaggio.
L'ascensione del Signore è da intendere come una "intronizzazione", come un ritorno a quella patria verso cui tende il pellegrinaggio di ogni uomo, un raggiungere quell'habitat dell'uomo che è Dio e occupare quel posto che l'amore del Padre prepara per ciascuno dei suoi figli.
Questo giorno del Signore, dunque, è un altro modo per celebrare la gloria della risurrezione,
aiutandoci a comprendere che la dimensione terrena non è la stabile dimora di nessuno, nemmeno del Cristo risorto: il nostro mondo è Dio, grembo materno e paterno in cui sperimentare quella tenerezza che, molte volte e invano, abbiamo ricercato nella vita.
L'ascensione non costituisce, dunque, una fuga dal mondo, ma, come ricorda l'apostolo Paolo agli
Efesini: «Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tut te le cose».
Ecco il senso dell'ascensione: dare compimento a tutte le cose in Cristo, che, in tal modo, non è più solo qui o là, ma è sempre e dovunque, con chiunque, per dare la pienezza di sé a tutto e a tutti.
La festa di oggi, inoltre, ci esorta a compiere quanto diciamo all'inizio di ogni prefazio: In alto i
nostri cuori e, nello stesso tempo, ci chiede di volgere gli occhi sul mondo e di conservare i piedi
ben piantati per terra.
Ogni volta che partecipiamo all'eucaristia domenicale e recitiamo la nostra professione di fede,
ripetiamo anche questo articolo, "salì al cielo", oggetto della festività odierna.
Oggi infatti celebriamo l’Ascensione del Signore... E non è facile rispondere ad alcuni interrogativi che balzano alla mente: il Signore certamente non sarà "andato in alto" all'infinito!
Dove si sarà fermato?
E come si sarà trovato il corpo fisico di Gesù nell'atmosfera rarefatta dello spazio?
Come avrà potuto respirare?
Non sono sciocche o irriverenti queste domande: il vangelo non sempre parla con il nostro linguaggio.
L'ascensione del Signore è da intendere come una "intronizzazione", come un ritorno a quella patria verso cui tende il pellegrinaggio di ogni uomo, un raggiungere quell'habitat dell'uomo che è Dio e occupare quel posto che l'amore del Padre prepara per ciascuno dei suoi figli.
Questo giorno del Signore, dunque, è un altro modo per celebrare la gloria della risurrezione,
aiutandoci a comprendere che la dimensione terrena non è la stabile dimora di nessuno, nemmeno del Cristo risorto: il nostro mondo è Dio, grembo materno e paterno in cui sperimentare quella tenerezza che, molte volte e invano, abbiamo ricercato nella vita.
L'ascensione non costituisce, dunque, una fuga dal mondo, ma, come ricorda l'apostolo Paolo agli
Efesini: «Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tut te le cose».
Ecco il senso dell'ascensione: dare compimento a tutte le cose in Cristo, che, in tal modo, non è più solo qui o là, ma è sempre e dovunque, con chiunque, per dare la pienezza di sé a tutto e a tutti.
La festa di oggi, inoltre, ci esorta a compiere quanto diciamo all'inizio di ogni prefazio: In alto i
nostri cuori e, nello stesso tempo, ci chiede di volgere gli occhi sul mondo e di conservare i piedi
ben piantati per terra.
PREPARAZIONE ALLA SOLENNITA’ DI PENTECOSTE
25 lunedì
ore 21,00 nella chiesa di S. Agostino:
Celebrazione Eucaristica con i bambini che si preparano alla Cresima e le loro famiglie
N.B.: ogni giorno feriale ore 21,00: S. Messa a s. Agostino
30 sabato
ore 21,30 in S. Frediano: VEGLIA DI PENTECOSTE
31 domenica SOLENNITA’ DI PENTECOSTE
IL VESCOVO CELEBRA LA MESSA PONTIFICALE ALLE ORE 10,30 IN S. FREDIANO
ore 21,00 in S. Leonardo in Borghi: conclusione del mese mariano e celebrazione eucaristica
ore 21,00 nella chiesa di S. Agostino:
Celebrazione Eucaristica con i bambini che si preparano alla Cresima e le loro famiglie
N.B.: ogni giorno feriale ore 21,00: S. Messa a s. Agostino
30 sabato
ore 21,30 in S. Frediano: VEGLIA DI PENTECOSTE
31 domenica SOLENNITA’ DI PENTECOSTE
IL VESCOVO CELEBRA LA MESSA PONTIFICALE ALLE ORE 10,30 IN S. FREDIANO
ore 21,00 in S. Leonardo in Borghi: conclusione del mese mariano e celebrazione eucaristica
PASSA A DonaPhone
Per produrre i telefoni cellulari occorrono molti metalli pesanti, alcuni anche rari, come il coltan, una miscela di tantalio, che si trova in pochissimi posti al mondo, spesso insanguinati da guerre che si combattono anche per il controllo di questa risorsa.
E’ cominciata così, attraverso la Caritas, l’esperienza di “Terra si_cura”: un invito a ripensare il proprio stile di vita, i consumi e il quotidiano alla luce della giustizia e della semplicità evangeliche.
Ti proponiamo di regalarci il tuo telefonino usato, anche se non funziona più.
Noi lo rimetteremo in sesto, ci prenderemo cura che non sporchi l'ambiente e sosterremo il progetto “un anticipo di fiducia” finalizzato alla costituzione di un fondo per le famiglie in difficoltà di fronte alla crisi economica.
PUOI CONSEGNARE IL TELEFONO NELLA CHIESA DI S. MICHELE DEPONENDOLO NELL’APPOSITO CONTENITORE.
E’ cominciata così, attraverso la Caritas, l’esperienza di “Terra si_cura”: un invito a ripensare il proprio stile di vita, i consumi e il quotidiano alla luce della giustizia e della semplicità evangeliche.
Ti proponiamo di regalarci il tuo telefonino usato, anche se non funziona più.
Noi lo rimetteremo in sesto, ci prenderemo cura che non sporchi l'ambiente e sosterremo il progetto “un anticipo di fiducia” finalizzato alla costituzione di un fondo per le famiglie in difficoltà di fronte alla crisi economica.
PUOI CONSEGNARE IL TELEFONO NELLA CHIESA DI S. MICHELE DEPONENDOLO NELL’APPOSITO CONTENITORE.
CAMPI ESTIVI A GROMIGNANA
Lunedì 29 giugno - giovedì 2 luglio: per la 4a e 5a elementare
Domenica 5 – mercoledì 8 luglio: per 1a media
Giovedì 2 - martedì 7 luglio: per la 2a e 3a media
Domenica 5 – mercoledì 8 luglio: per 1a media
Giovedì 2 - martedì 7 luglio: per la 2a e 3a media
Tutti in mongolfiera!
Prosegue il calendario delle iniziative promosse dalla Diocesi di Lucca in collaborazione con il Comune di Capannori, la Provincia di Lucca e la Fondazione Cassa di risparmio di Lucca a sostegno dell’infanzia nelle missioni in Africa e America latina.
Per l’occasione il Comune di Capannori ha messo a disposizione dei cittadini la propria mongolfiera per provare l’ebrezza di un volo panoramico. Le offerte raccolte nel corso del tour verranno impiegate nella lotta all’aids, alla malnutrizione e all’abbandono minorile. Le tappe finora toccate sono Viareggio, Pistoia, San Miniato, Capannoli. Il 16 e il 17 maggio sarà la volta dell’Emilia Romagna con Reggio Emilia e San Ilario. L’appuntamento finale sarà fissato per il 2 giugno alle ore 16 a Lucca presso il complesso di San Micheletto in Via Elisa.
Sarà una giornata a dimensione di bambino con laboratori, animazione itinerante, giocolieri, cantastorie e clown senza dimenticare i più grandi che potranno conoscere le associazioni di volontariato, riflettere sugli stili di vita, ascoltare esperti sui temi della malnutrizione infantile, il tutto condito da tanta musica. E a seguire cena “pro Africa” su prenotazione.
Con oggi è partito lo slogan “decolla con la mongolfiera” grazie al quale potrai partecipare all’estrazione a sorte di 3 persone per un volo panoramico sulla città di Lucca. Contattaci allo 0583/430946 o raggiungici il 2 giugno in San Micheletto e cerca i nostri punti informativi.
Per l’occasione il Comune di Capannori ha messo a disposizione dei cittadini la propria mongolfiera per provare l’ebrezza di un volo panoramico. Le offerte raccolte nel corso del tour verranno impiegate nella lotta all’aids, alla malnutrizione e all’abbandono minorile. Le tappe finora toccate sono Viareggio, Pistoia, San Miniato, Capannoli. Il 16 e il 17 maggio sarà la volta dell’Emilia Romagna con Reggio Emilia e San Ilario. L’appuntamento finale sarà fissato per il 2 giugno alle ore 16 a Lucca presso il complesso di San Micheletto in Via Elisa.
Sarà una giornata a dimensione di bambino con laboratori, animazione itinerante, giocolieri, cantastorie e clown senza dimenticare i più grandi che potranno conoscere le associazioni di volontariato, riflettere sugli stili di vita, ascoltare esperti sui temi della malnutrizione infantile, il tutto condito da tanta musica. E a seguire cena “pro Africa” su prenotazione.
Con oggi è partito lo slogan “decolla con la mongolfiera” grazie al quale potrai partecipare all’estrazione a sorte di 3 persone per un volo panoramico sulla città di Lucca. Contattaci allo 0583/430946 o raggiungici il 2 giugno in San Micheletto e cerca i nostri punti informativi.
Gli appuntamenti di questa settimana (17-24.05.09)
17 domenica ore 17,30 nella chiesa ortodossa di via S. Anastasio, 1:
“MADRE DI DIO, ICONA DELL’OBBEDIENZA”
Conferenza di Sua Eccellenza SILUAN Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia
18 Lunedì ore 21,00: in S. Pierino incontro dei catechisti
19 Martedì
ore 18,00: chiesa S. Tommaso in Pelleria: “Pellegrini in preghiera con Maria”
ore 21,00: chiesa S. Leonardo: preghiera mariana
22 Venerdì Memoria di S. Rita da Cascia
ore 9,00: Messa nella chiesa della Misericordia
23 Sabato
ore 15,00: percorso battesimale con il gruppo di catechesi di 3a elementare
ore 21,15 chiesa S. Michele: Sagra Musicale
24 Domenica dell’Ascensione del Signore
(Navigatore parrocchiale)
“MADRE DI DIO, ICONA DELL’OBBEDIENZA”
Conferenza di Sua Eccellenza SILUAN Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia
18 Lunedì ore 21,00: in S. Pierino incontro dei catechisti
19 Martedì
ore 18,00: chiesa S. Tommaso in Pelleria: “Pellegrini in preghiera con Maria”
ore 21,00: chiesa S. Leonardo: preghiera mariana
22 Venerdì Memoria di S. Rita da Cascia
ore 9,00: Messa nella chiesa della Misericordia
23 Sabato
ore 15,00: percorso battesimale con il gruppo di catechesi di 3a elementare
ore 21,15 chiesa S. Michele: Sagra Musicale
24 Domenica dell’Ascensione del Signore
(Navigatore parrocchiale)
Una giornata a Pontecosi.
AGORA' DEI GIOVANI MEMORY
Evento Conclusivo del triennio
AGORA' DEI GIOVANI MEMORY
"Fino ai Confini della Terra"
AGORA' DEI GIOVANI MEMORY
"Fino ai Confini della Terra"
Sono invitati tutti i Ragazzi/e e i Giovani della Diocesi di Lucca (sotto l'album fotografico).
2009 05 30 AGORA PastoraleGiovanile |
PROGRAMMASABATO 30Ore 16.00: presso il parco del Seminario Arcivescovile possibilità di montare le tende.
Ore 17.30: ritrovo alle porte della città e accoglienza dei gruppi (vedi la divisione dei gruppi!)
Ore 18.00: inizio delle attività
Ore 20.00: “pellegrinaggio” verso la basilica di S. Frediano
Tempo per la cena al sacco e tempo libero
Ore 21.30: Veglia di Pentecoste
Al termine trasferimento verso il Seminario
Ore 23.30: “Una notte diversa”
DOMENICA 31Ore 9.00: colazione e preghiera del mattino Traferimento in città.
Ore 10-12: Agorà memory (presentazione dei gruppi e delle proprie attività attraverso immagini stand, banchetti
ed altro ancora…)
Ore 12.30: conclusione della giornata e saluti.
Per Info: Don Luca Andolfi - Tel: 348-7639318
Scarica la Lettera con il Programma, Avvisi, Notizie tecniche per i Gruppi, e il Percorso Spirituale sulle orme di San Paolo
Per facilitare l'organizzazione occorre ISCRIVERSI ON-LINE Cliccando qui!! entro il 28 MAGGIO 2009 .
Attenzione: Lunedì 18 Maggio alle ore 21:00 al Seminario prove dei canti per la Veglia di Pentecoste con il Vescovo del 30 maggio per L'Agorà che sarà animata dai giovani.
Se vuoi dare una mano con la tua voce o con il tuo strumento non perdere l'occasione!!!!
PREPARAZIONE ALLA SOLENNITA’ DI PENTECOSTE
25 lunedì ore 21,00 nella chiesa di S. Agostino:
Celebrazione Eucaristica con i bambini che si preparano alla Cresima e le loro famiglie
26 martedì ore 21,00 nella chiesa di S. Leonardo: Preghiera mariana
29 venerdì ore 21,00 nella chiesa di S. Michele: Preghiera mariana con testi poetici e brani musicali
30 sabato ore 21,30 in S. Frediano VEGLIA DI PENTECOSTE
Celebrazione Eucaristica con i bambini che si preparano alla Cresima e le loro famiglie
26 martedì ore 21,00 nella chiesa di S. Leonardo: Preghiera mariana
29 venerdì ore 21,00 nella chiesa di S. Michele: Preghiera mariana con testi poetici e brani musicali
30 sabato ore 21,30 in S. Frediano VEGLIA DI PENTECOSTE
"In cammino" in prima pagina questa settimana.
INNAMMORARSI
Il giorno in cui ci si innamora e si scopre cos'è
l'amore è un giorno indimenticabile: è come se si
accendesse una luce nella vita; si vedono le cose
trasfigurate da un fascino nuovo; i valori, sparpagliati
come infinite tessere di un puzzle, miracolosamente
trovano la loro giusta composizione.
L'amore è l'esperienza più bella della vita, tanto è
vero che la rivelazione neotestamentaria, quando ha
voluto a tutti i costi trovare una definizione sintetica della
realtà di Dio, non ha trovato parole più sublimi e più
credibili, di quelle che oggi risuonano nella liturgia della
Parola: "Dio è amore". È questa una convinzione che
dovrebbe essere più che assodata. La nostra memoria è
però la "facoltà di dimenticare": abbiamo perciò
stabilmente bisogno di tuffarci in questo oceano di amore
che è Dio.
La Domenica,"giorno del Signore" è la
possibilità concreta di vivere questa esperienza, provando
ogni volta quel senso di stupore e di beatitudine suggerito
dal salmo 33: "Gustate e vedete quanto è buono il
Signore". Ogni settimana viene così rischiarata da un
abbraccio indimenticabile, che ci consente di affrontare i
deserti dell'anima in cui spesso ci dibattiamo. Infatti, se
l'amore è la cosa più bella della vita, pare sia anche la più
difficile da esercitare, quando è nell'ottica di Gesù,
ovvero: "Nessuno ha un amore più grande di
questo: dare la vita per i propri amici". Chi
sperimenta nel "giorno del Signore" un amore a tali
vertici, diventa capace di amare così, e la beatitudine,
oltre alla pena, è assicurata.
L'amore oggi viene celebrato da un insieme di
canzonette, romanzi, telenovelas e altra paccottiglia, che
l'hanno infarcito di glassa, ma l'hanno privato di
consapevolezza e di decisione.
Il giorno in cui ci si innamora e si scopre cos'è
l'amore è un giorno indimenticabile: è come se si
accendesse una luce nella vita; si vedono le cose
trasfigurate da un fascino nuovo; i valori, sparpagliati
come infinite tessere di un puzzle, miracolosamente
trovano la loro giusta composizione.
L'amore è l'esperienza più bella della vita, tanto è
vero che la rivelazione neotestamentaria, quando ha
voluto a tutti i costi trovare una definizione sintetica della
realtà di Dio, non ha trovato parole più sublimi e più
credibili, di quelle che oggi risuonano nella liturgia della
Parola: "Dio è amore". È questa una convinzione che
dovrebbe essere più che assodata. La nostra memoria è
però la "facoltà di dimenticare": abbiamo perciò
stabilmente bisogno di tuffarci in questo oceano di amore
che è Dio.
La Domenica,"giorno del Signore" è la
possibilità concreta di vivere questa esperienza, provando
ogni volta quel senso di stupore e di beatitudine suggerito
dal salmo 33: "Gustate e vedete quanto è buono il
Signore". Ogni settimana viene così rischiarata da un
abbraccio indimenticabile, che ci consente di affrontare i
deserti dell'anima in cui spesso ci dibattiamo. Infatti, se
l'amore è la cosa più bella della vita, pare sia anche la più
difficile da esercitare, quando è nell'ottica di Gesù,
ovvero: "Nessuno ha un amore più grande di
questo: dare la vita per i propri amici". Chi
sperimenta nel "giorno del Signore" un amore a tali
vertici, diventa capace di amare così, e la beatitudine,
oltre alla pena, è assicurata.
L'amore oggi viene celebrato da un insieme di
canzonette, romanzi, telenovelas e altra paccottiglia, che
l'hanno infarcito di glassa, ma l'hanno privato di
consapevolezza e di decisione.
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