"In cammino" in prima pagina questa settimana.

IL CROCIFISSO E’ RISORTO!

“Otto giorni dopo….” : da 2000 anni è lo “stesso
giorno, il primo dopo il sabato”, in cui Cristo Risorto si
rivela Signore del tempo e dello spazio.
Soprattutto Gesù si rivela Signore del cuore
umano: riunisce assieme i discepoli perché nonostante
l’egoismo possano imparare a praticare la comunione dei
bene; li aiuta anche a superare la paura del confronto
per divenire capaci di annunziare la sua Risurrezione e,
con essa, la possibilità di una vita più completa.
Dall’inizio della Chiesa i cristiani hanno compreso
che celebrare la Domenica, il giorno del Signore, li
conduceva a costituirsi come comunità di discepoli, a
vivere da persone pacificate, resi annunciatori di una
speranza che trasforma dal di dentro la storia e le
vicende umane. Tante cose sono cambiate; ma per
grazia di Dio, almeno fin’ora, non è venuta meno
l’obbedienza dei fedeli alla convocazione domenicale con
Cristo. Oggi, purtroppo, si sta passando dalla “domenica”
al “week end”, dal “Giorno del Signore” da vivere nella
pacificazione e nella comunione, al giorno del “tempo
vuoto” da riempire di dissipazione, ovvero di altro vuoto.
Eppure, così ci ricordano i nostri vescovi. “per la
comunicazione del Vangelo è e rimane essenziale la
comunità di coloro che con regolarità si riuniscono per
fare memoria del Signore e celebrare l’Alleanza nel suo
corpo e nel suo sangue” (CVMC 47). Proviamo allora a
domandarci: come far si che la Domenica, il Giorno del
Signore, costituisca il centro della vita della comunità
parrocchiale? Come curare celebrazioni eucaristiche per
renderle capaci di esprimere la fede? Come camminare verso
una evangelizzazione che anche (e soprattutto) nel giorno
festivo raccolga insieme piccoli e grandi, genitori e figli, che
desiderano vivere da discepoli di Gesù?
Una piccola esperienza a questo riguardo la viviamo in
questa domenica: un nutrito numero di famiglie, genitori e
figli, passano assieme una giornata per riflettere.

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