San Michele In Foro: MADONNA CON BAMBINO TRA I SS. G. BATTISTA E LORENZO di P.Guidotti


Questo quadro, in origine in S. Alessandro è stato dipinto tra 1610 e il 1615 da Paolo Guidotti, detto il Cavalier Borghese, nato a Lucca intorno al 1560 ma formatosi a Roma dove lavorò per la curia papale e per il Cardinal Borghese; fu uno dei primi seguaci di Caravaggio, da cui riprese l'utilizzo dei forti chiaroscuri che riuscì a far convivere con l'eredità colta del tardo manierismo romano, in uno stile sempre diverso e anticonformista. Papa Paolo V lo nominò Cavaliere della Milizia di Cristo e gli concesse il permesso di fregiarsi del cognome Borghese.

Personaggio molto eclettico, studio anche lettere, musica, astrologia, e matematica. Al centro del dipinto c'è la Madonna, con in capo una corona di 12 stelle e indosso una veste rosa con sopra un mantello blu; la donna tiene in braccio un Gesù bambino rappresentato in una posa al tempo stesso elegante ma vivace e realistica.
Ai lati due angeli reggono rami di palme e ulivi: uno di essi poggia la mano sulla testa di un uomo che si sta inginocchiando per rendere omaggio rivestito da una veste liturgica rossa con ricami dorati: è la dalmatica che nell'antichità identificava i diaconi, un magistero importantissimo nella chiesa primitiva.

Si tratta di S. Lorenzo che, nato a Osca in Spagna nel 225 d.C., si trasferì a Roma dove divenne uno dei sette diaconi di papa Sisto; subì il martirio, secondo la tradizione arso vivo sulla graticola, nel 258 d.C., 3 giorni dopo il suo vescovo, arrestato durante la celebrazione eucaristica.

Dalla parte opposta si trova un altro uomo, seminudo: è Giovanni Battista, figlio di Elisabetta e cugino di Gesù, l'ultimo dei profeti del vecchio testamento, presente anche nel Corano, è il primo a riconoscere Gesù, sobbalzando nel ventre materno.
Alla sua nascita da una donna ritenuta sterile e annunciata dall'arcangelo Gabriele, il padre Zaccaria riacquistò la parola persa per l'incredulità. In età adulta si ritirerà per fare vita da asceta nel deserto e da lì partirà la sua predicazione di penitenza e conversione in attesa del Messia, che in occasione del battesimo di Gesù nelle acque del Giordano, riconoscerà pubblicamente in lui, indicato come l'Agnello di Dio. Incarcerato per la sua predicazione e per aver criticato il matrimonio del Re Erode Antipa con Erodiade, in precedenza moglie del fratello, fu fatto decapitare su richiesta della figliastra Salomè, istigata dalla madre.

L'ambientazione è all'interno di un'architettura indistinta con uno sfondo grigio illuminato da una lama di luce cavaraggesca che da risalto e vivifica le figure. Nel volto della Vergine e degli angeli l'artista riprende l'eleganza del tardo manierismo. Un bellissimo gioco di sguardi vivacizza il quadro: l'angelo alla sinistra di Maria si volta come se volesse coinvolgere altra gente, mentre l'altro messaggero divino china il capo deferente; S. Lorenzo ha lo sguardo rivolto al Bambino che insieme a Maria ricambia: Gesù, fattosi uomo, viene incontro all'uomo per salvarlo. Giovanni, nella chiesa Ortodossa definito “Il precursore”, colui che apre la strada, rivolge lo sguardo all'osservatore e con il gesto della mano gli indica il Messia.

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