Questo dipinto, realizzato nel XIX secolo da un autore purtroppo rimasto ignoto, rappresenta la
Sacra Famiglia.
Lo sfondo è un vago paesaggio ma indistinto e molto scuro, scelto dall'autore per
far risaltare i personaggi in primo piano, illuminati da una luce che crea forti effetti di chiaroscuro.
Maria è ritratta come una ragazza, con i capelli raccolti in un turbante bianco con indosso una veste
che sfuma il colore rosso, tipico della tunica di Maria, in un sobrio ed elegante rosa-violaceo; sopra
la veste il consueto mantello blu che è animato da ampie pieghe.
Facendo attenzione alla posizione vediamo che Maria è l'unico personaggio messo di tre quarti: per
è metà rivolta verso Giuseppe e Gesù mentre per l'altra metà è girata verso i visitatori, ai quali
sembra rivolgere lo sguardo: Maria infatti è colei che porta a Gesù, attraverso di lei è più facile
incontrarlo, lei che lo ha portato nel mondo ed è presente la maggior parte delle volte in cui a vari
livelli Gesù si mostra al mondo: all'Epifania, alla presentazione al tempio, ed è proprio per sua
intercessione che Gesù compie il suo primo miracolo e inizia la sua vita pubblica.
La donna tiene in
braccio Gesù bambino avvolto in una coperta bianca che sembra srotolarsi al suo movimento: il
bambino in maniere molto umana e naturale si stringe teneramente alla madre e ricambia lo sguardo
d'amore del padre.
Giuseppe viene rappresentato secondo la tradizione come un uomo anziano, vestito di una tunica
gialla e di un mantello dello stesso colore della veste di Maria, con in mano un libro, forse per
indicare che egli è l'ultimo Patriarca del Vecchio Testamento, da cui Gesù prende la genealogia
della stirpe di Davide.
Giuseppe sembra leggermente in disparte ma è sempre presente accanto alla sua famiglia sulla quale
vigila, come mostra il suo sguardo rivolto a Gesù, senza far mai pesare la propria presenza, lui
discendente di Davide che vive come artigiano.
E' proprio la sua capacità di mettersi da parte e
restare in silenzio che lo rende capace di ascoltare la voce di Dio che lo ha guidato nel corso della
sua vita: quando voleva allontanare in segreto Maria per non ripudiarla pubblicamente gli apparve
in sogno l'arcangelo Gabriele per dirgli di prendere Maria con se e crescere Gesù. Un altro sogno lo
avvertì della strage degli innocenti di Erode e lui prontamente portò la famiglia in Egitto, finché non
viene avvisato, sempre in sogno, della morte di Erode e che quindi può fare ritorno alla sua terra.
L'uomo che visse sempre nel silenzio e nell'ascolto non fa parlare di se nemmeno con la morte che
non viene citata nei Vangeli.
San Michele In Foro: Madonna con Bambino In trono
Questa Madonna con Bambino in trono è stata realizzata nel XIV secolo impiegando la tecnica dell'affresco: una pittura stesa sopra uno strato di intonaco particolare quando questo è ancora umido, in modo che il colore si leghi all'intonaco fissandosi mentre si asciuga.
La Madonna indossa una veste rossa ed è avvolta nel maphorion, un mantello blu con il bordo dorato e tre stelle, una sul capo, di cui si vede una punta, una sulla spalla destra e l'altra su quella sinistra nascosta dalle pieghe del mantello; le stelle sono un antico simbolo siriano di verginità, nel caso di Maria sono tre per indicare la sua purezza prima, durante e dopo il concepimento.
I colori del vestiario hanno un preciso significato: il porpora rappresenta la maestà e quindi la natura divina, mentre il blu è il colore dell'umanità. Nelle icone ortodosse questa combinazione di colori, rosso sotto e blu sopra, è assegnata solo a Cristo in quanto essendo Verbo incarnato è di origine divina ma ammantato e rivestito di umanità, mentre i colori di Maria sono l'opposto, manto rosso sopra la veste blu, per indicare come lei pur appartenendo all'umanità è Piena della Grazia di Dio che la riveste di divino.
Dal XIII secolo in poi in Occidente si cominciò a far vestire Maria con gli stessi colori impiegati per Cristo, perché lei era stata scelta da Dio prima ancora che nascesse per portare a compimento il Piano di Salvezza, lei che infatti, alla fine della sua vita terrena ascende al cielo.
La Vergine tiene in braccio Gesù avvolto in una coperta arancione, colore molto utilizzato per le vesti quando Gesù è bambino, perché rimanda all'argilla e allude all'incarnazione in quanto nella Genesi è scritto che Dio creò l'uomo plasmando il suo corpo nell'argilla, animata poi dal suo soffio vitale. In questo affresco Cristo è infatti l'Emmanuele, Dio con noi, fattosi carne per salvarci. Maria è rappresentata a seno scoperto mentre allatta il figlio secondo una tipologia già presente fin dal VI e VII secolo, chiamata in greco Galaktotrophousa, in latino Lactans.
Questo tipo di immagini che esaltano la maternità di Maria e l'umanità di Gesù, erano molto apprezzate dalla gente che continuò a venerarle nonostante il Concilio di Trento le avesse giudicate fuorvianti perché troppo sensuali. Questa tipologia viene unita a quella della Madonna in Trono, rappresentato in tutta la sua tridimensionalità cercando di rendere la concretezza dei materiali: è infatti una complessa struttura architettonica con un timpano e pinnacoli, decorata con cornici scolpite e intarsi marmorei, come se fosse una chiesa più che un trono. Il trono celeste con Maria e Gesù qui diventa una chiesa terrestre dove si può incontrare un Dio che si è fatto carne e che ha ricevuto il latte da Maria prima di diventare lui stesso “cibo di salvezza” per i credenti.
La Madonna indossa una veste rossa ed è avvolta nel maphorion, un mantello blu con il bordo dorato e tre stelle, una sul capo, di cui si vede una punta, una sulla spalla destra e l'altra su quella sinistra nascosta dalle pieghe del mantello; le stelle sono un antico simbolo siriano di verginità, nel caso di Maria sono tre per indicare la sua purezza prima, durante e dopo il concepimento.
I colori del vestiario hanno un preciso significato: il porpora rappresenta la maestà e quindi la natura divina, mentre il blu è il colore dell'umanità. Nelle icone ortodosse questa combinazione di colori, rosso sotto e blu sopra, è assegnata solo a Cristo in quanto essendo Verbo incarnato è di origine divina ma ammantato e rivestito di umanità, mentre i colori di Maria sono l'opposto, manto rosso sopra la veste blu, per indicare come lei pur appartenendo all'umanità è Piena della Grazia di Dio che la riveste di divino.
Dal XIII secolo in poi in Occidente si cominciò a far vestire Maria con gli stessi colori impiegati per Cristo, perché lei era stata scelta da Dio prima ancora che nascesse per portare a compimento il Piano di Salvezza, lei che infatti, alla fine della sua vita terrena ascende al cielo.
La Vergine tiene in braccio Gesù avvolto in una coperta arancione, colore molto utilizzato per le vesti quando Gesù è bambino, perché rimanda all'argilla e allude all'incarnazione in quanto nella Genesi è scritto che Dio creò l'uomo plasmando il suo corpo nell'argilla, animata poi dal suo soffio vitale. In questo affresco Cristo è infatti l'Emmanuele, Dio con noi, fattosi carne per salvarci. Maria è rappresentata a seno scoperto mentre allatta il figlio secondo una tipologia già presente fin dal VI e VII secolo, chiamata in greco Galaktotrophousa, in latino Lactans.
Questo tipo di immagini che esaltano la maternità di Maria e l'umanità di Gesù, erano molto apprezzate dalla gente che continuò a venerarle nonostante il Concilio di Trento le avesse giudicate fuorvianti perché troppo sensuali. Questa tipologia viene unita a quella della Madonna in Trono, rappresentato in tutta la sua tridimensionalità cercando di rendere la concretezza dei materiali: è infatti una complessa struttura architettonica con un timpano e pinnacoli, decorata con cornici scolpite e intarsi marmorei, come se fosse una chiesa più che un trono. Il trono celeste con Maria e Gesù qui diventa una chiesa terrestre dove si può incontrare un Dio che si è fatto carne e che ha ricevuto il latte da Maria prima di diventare lui stesso “cibo di salvezza” per i credenti.
San Michele In Foro: statua di S. Lucia
In alto all'interno di una nicchia racchiusa dall'architettura dell'altare dedicato a S. Lucia, la cui festa
si celebra il 13 Dicembre, troviamo la statua della santa, realizzata nel XVI secolo in terracotta
dipinta da un autore rimasto ignoto.
Lucia con indosso una vesta verde sulla quale è drappeggiato un mantello rosso con ricami dorati è ritratta in una posa che esprime stabilità e risolutezza. In mano reca i suoi attributi: nella destra tiene la spada, qui ridotta ad un pugnale,con il quale fu uccisa mentre nella mano sinistra la santa protettrice della vista, tiene una patera che invece di contenere, come in molte raffigurazioni gli occhi della santa, emana dei raggi di luce.
Lucia è una giovane cristiana, orfana di padre, nata a Siracusa nel 283 d.C., che viveva con la ricca madre Eutichia da anni malata. La ragazza, già promessa sposa ad un giovane pagano, compì insieme alla madre un pellegrinaggio alla tomba di S. Agata per chiedere tramite la sua intercessione la guarigione della madre; davanti al sepolcro della santa Lucia cade addormentata e in sogno le appare S. Agata che le dice: “Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere te per tua madre?”.
Tornate a casa la madre era guarita e Lucia decise di consacrarsi a Cristo e dopo molte insistenze convinse la madre a dare i suoi averi ai poveri.
Il pretendente sposo si infuriò per il rifiuto del matrimonio e la denunciò come cristiana al governatore Pascasio. Al processo la giovane si dimostrò fiera e risoluta, professando la sua fede e rispondendo al governatore con arguzia mettendolo spesso in difficoltà; quando questi la condannò ad essere esposta come prostituta, lei con sicurezza affernò che “il corpo si contamina solo se l'anima acconsente e che potevano fare qualsiasi cosa al suo corpo ma lei sarebbe rimasta pura”.
Nonostante 10 uomini cercassero di portarla con la forza al postribolo il suo corpo, diventato pesantissimo non si mosse di un centimetro. Pascasio allora ordinò che fosse bruciata ma il fuoco non la scalfì e solo quando lei stessa piegò il ginocchio profetizzando la caduta di Diocleziano e Massenzio e offrendo il collo al carnefice fu possibile decapitarla.
L'artista ritrae nel volto di Lucia l'espressione fiera e sicura di chi sa di camminare nella luce, consapevole che se terrà l'anima rivolta verso Dio, la vera luce, qualsiasi cosa accada intorno a lei e qualsiasi cosa possano fare al suo corpo lei rimarrà al sicuro da qualsiasi colpa e pura nella fede.
Lucia con indosso una vesta verde sulla quale è drappeggiato un mantello rosso con ricami dorati è ritratta in una posa che esprime stabilità e risolutezza. In mano reca i suoi attributi: nella destra tiene la spada, qui ridotta ad un pugnale,con il quale fu uccisa mentre nella mano sinistra la santa protettrice della vista, tiene una patera che invece di contenere, come in molte raffigurazioni gli occhi della santa, emana dei raggi di luce.
Lucia è una giovane cristiana, orfana di padre, nata a Siracusa nel 283 d.C., che viveva con la ricca madre Eutichia da anni malata. La ragazza, già promessa sposa ad un giovane pagano, compì insieme alla madre un pellegrinaggio alla tomba di S. Agata per chiedere tramite la sua intercessione la guarigione della madre; davanti al sepolcro della santa Lucia cade addormentata e in sogno le appare S. Agata che le dice: “Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere te per tua madre?”.
Tornate a casa la madre era guarita e Lucia decise di consacrarsi a Cristo e dopo molte insistenze convinse la madre a dare i suoi averi ai poveri.
Il pretendente sposo si infuriò per il rifiuto del matrimonio e la denunciò come cristiana al governatore Pascasio. Al processo la giovane si dimostrò fiera e risoluta, professando la sua fede e rispondendo al governatore con arguzia mettendolo spesso in difficoltà; quando questi la condannò ad essere esposta come prostituta, lei con sicurezza affernò che “il corpo si contamina solo se l'anima acconsente e che potevano fare qualsiasi cosa al suo corpo ma lei sarebbe rimasta pura”.
Nonostante 10 uomini cercassero di portarla con la forza al postribolo il suo corpo, diventato pesantissimo non si mosse di un centimetro. Pascasio allora ordinò che fosse bruciata ma il fuoco non la scalfì e solo quando lei stessa piegò il ginocchio profetizzando la caduta di Diocleziano e Massenzio e offrendo il collo al carnefice fu possibile decapitarla.
L'artista ritrae nel volto di Lucia l'espressione fiera e sicura di chi sa di camminare nella luce, consapevole che se terrà l'anima rivolta verso Dio, la vera luce, qualsiasi cosa accada intorno a lei e qualsiasi cosa possano fare al suo corpo lei rimarrà al sicuro da qualsiasi colpa e pura nella fede.
Calendario per le celebrazioni del Natale del Signore
CONFESSIONI
OGNI GIORNO a san Giusto dalle 9,30 alle 10; dalle 10,30 alle 12; dalle 15,30 alle 17
IL VENERDI a san Leonardo in Borghi dalle ore 15 alle 18
LUNEDI 21 E MARTEDÌ 22 dicembre dalle 18 alle 19 nella chiesa di san Paolino per i ragazzi delle elementari, delle medie e delle superiori.
In prossimità del Natale, nelle chiese di san Giusto e di san Leonardo in Borghi, con questo orario
MERCOLEDÌ 23 dicembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
GIOVEDÌ 24 dicembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
NOVENA DI NATALE
da lunedì 14 ogni giorno FERIALE alle ore 17 nella chiesa di san Giusto
NATALE DEL SIGNORE
24 GIOVEDÌ --- VEGLIA NELLA NOTTE SANTA
ORE 23,00 NELLA CHIESA CATTEDRALE PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO
ORE 19,00 A S. LEONARDO IN BORGHI (MESSA DELLA VIGILIA DI NATALE)
ORE 23,30 A S. FREDIANO
25 VENERDÌ --- NATALE DEL SIGNORE
orario festivo Messe
PRANZO DI NATALE CON LA COMUNITA’ DI S. EGIDIO E I POVERI
27 DOMENICA Festa della Santa Famiglia ore 11,00 in S. Michele:
S.Messa con chi si prepara al matrimonio e le famiglie che ricordano gli anniversari di matrimonio
31 GIOVEDÌ ore 17,00 in cattedrale: “TE DEUM” di Ringraziamento per l’anno trascorso
Non c’è la S. Messa vigiliare a S. Frediano
1 VENERDÌ GENNAIO 2016 SOLENNITA’ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO
orario festivo delle Messe
ore 16,00 dalla chiesa di S. Andrea: Marcia della pace con le Associazioni Laicali ore 17,00 in Cattedrale: S. Messa presieduta dall’Arcivescovo
OGNI GIORNO a san Giusto dalle 9,30 alle 10; dalle 10,30 alle 12; dalle 15,30 alle 17
IL VENERDI a san Leonardo in Borghi dalle ore 15 alle 18
LUNEDI 21 E MARTEDÌ 22 dicembre dalle 18 alle 19 nella chiesa di san Paolino per i ragazzi delle elementari, delle medie e delle superiori.
In prossimità del Natale, nelle chiese di san Giusto e di san Leonardo in Borghi, con questo orario
MERCOLEDÌ 23 dicembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
GIOVEDÌ 24 dicembre dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
NOVENA DI NATALE
da lunedì 14 ogni giorno FERIALE alle ore 17 nella chiesa di san Giusto
NATALE DEL SIGNORE
24 GIOVEDÌ --- VEGLIA NELLA NOTTE SANTA
ORE 23,00 NELLA CHIESA CATTEDRALE PRESIEDUTA DALL’ARCIVESCOVO
ORE 19,00 A S. LEONARDO IN BORGHI (MESSA DELLA VIGILIA DI NATALE)
ORE 23,30 A S. FREDIANO
25 VENERDÌ --- NATALE DEL SIGNORE
orario festivo Messe
PRANZO DI NATALE CON LA COMUNITA’ DI S. EGIDIO E I POVERI
27 DOMENICA Festa della Santa Famiglia ore 11,00 in S. Michele:
S.Messa con chi si prepara al matrimonio e le famiglie che ricordano gli anniversari di matrimonio
31 GIOVEDÌ ore 17,00 in cattedrale: “TE DEUM” di Ringraziamento per l’anno trascorso
Non c’è la S. Messa vigiliare a S. Frediano
1 VENERDÌ GENNAIO 2016 SOLENNITA’ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO
orario festivo delle Messe
ore 16,00 dalla chiesa di S. Andrea: Marcia della pace con le Associazioni Laicali ore 17,00 in Cattedrale: S. Messa presieduta dall’Arcivescovo
San Michele In Foro: MADONNA CON BAMBINO TRA I SS. G. BATTISTA E LORENZO di P.Guidotti
Questo quadro, in origine in S. Alessandro è stato dipinto tra 1610 e il 1615 da Paolo Guidotti, detto il Cavalier Borghese, nato a Lucca intorno al 1560 ma formatosi a Roma dove lavorò per la curia papale e per il Cardinal Borghese; fu uno dei primi seguaci di Caravaggio, da cui riprese l'utilizzo dei forti chiaroscuri che riuscì a far convivere con l'eredità colta del tardo manierismo romano, in uno stile sempre diverso e anticonformista. Papa Paolo V lo nominò Cavaliere della Milizia di Cristo e gli concesse il permesso di fregiarsi del cognome Borghese.
Personaggio molto eclettico, studio anche lettere, musica, astrologia, e matematica. Al centro del dipinto c'è la Madonna, con in capo una corona di 12 stelle e indosso una veste rosa con sopra un mantello blu; la donna tiene in braccio un Gesù bambino rappresentato in una posa al tempo stesso elegante ma vivace e realistica.
Ai lati due angeli reggono rami di palme e ulivi: uno di essi poggia la mano sulla testa di un uomo che si sta inginocchiando per rendere omaggio rivestito da una veste liturgica rossa con ricami dorati: è la dalmatica che nell'antichità identificava i diaconi, un magistero importantissimo nella chiesa primitiva.
Si tratta di S. Lorenzo che, nato a Osca in Spagna nel 225 d.C., si trasferì a Roma dove divenne uno dei sette diaconi di papa Sisto; subì il martirio, secondo la tradizione arso vivo sulla graticola, nel 258 d.C., 3 giorni dopo il suo vescovo, arrestato durante la celebrazione eucaristica.
Dalla parte opposta si trova un altro uomo, seminudo: è Giovanni Battista, figlio di Elisabetta e cugino di Gesù, l'ultimo dei profeti del vecchio testamento, presente anche nel Corano, è il primo a riconoscere Gesù, sobbalzando nel ventre materno.
Alla sua nascita da una donna ritenuta sterile e annunciata dall'arcangelo Gabriele, il padre Zaccaria riacquistò la parola persa per l'incredulità. In età adulta si ritirerà per fare vita da asceta nel deserto e da lì partirà la sua predicazione di penitenza e conversione in attesa del Messia, che in occasione del battesimo di Gesù nelle acque del Giordano, riconoscerà pubblicamente in lui, indicato come l'Agnello di Dio. Incarcerato per la sua predicazione e per aver criticato il matrimonio del Re Erode Antipa con Erodiade, in precedenza moglie del fratello, fu fatto decapitare su richiesta della figliastra Salomè, istigata dalla madre.
L'ambientazione è all'interno di un'architettura indistinta con uno sfondo grigio illuminato da una lama di luce cavaraggesca che da risalto e vivifica le figure. Nel volto della Vergine e degli angeli l'artista riprende l'eleganza del tardo manierismo. Un bellissimo gioco di sguardi vivacizza il quadro: l'angelo alla sinistra di Maria si volta come se volesse coinvolgere altra gente, mentre l'altro messaggero divino china il capo deferente; S. Lorenzo ha lo sguardo rivolto al Bambino che insieme a Maria ricambia: Gesù, fattosi uomo, viene incontro all'uomo per salvarlo. Giovanni, nella chiesa Ortodossa definito “Il precursore”, colui che apre la strada, rivolge lo sguardo all'osservatore e con il gesto della mano gli indica il Messia.
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