"In cammino" in prima pagina questa settimana."


GETTARE LE RETI 

Nonostante le difficoltà che spesso incontriamo, anche per noi c’è la possibilità di accogliere  una Parola che
rimette in piedi: “Cala le reti! Non darti per vinto! Puoi farcela!” L’invito a gettare le reti diviene così un "affettuoso/severo" richiamo che  sfida a trovare un equilibrio non facile fra gli estremi opposti delle nostre umane reazioni: la resa incondizionata di   fronte alle  onde del mare mosso della vita o l'illusione di "governarle" solo con le nostre forze.
Delusione, stanchezza, incapacità di reagire infatti, raccontano il procedere accidentato della vita fa miliare o professionale o quella dell'impegno pastorale o politico nella nostra città. La stessa frustrazione di Simon Pietro dopo una notte di inutile vagabondare sul lago. Quante volte è intervenuta la tentazione di "riporre le reti", di  "fermare la barca" e di confidare egoistica mente nel bagaglio di "provviste" che in qual che modo avevamo accumulato!
Spesso non è facile riprendere il largo. Succede che, al culmine di una sofferenza condivisa, l'orizzonte sia apparso senza luce, tanto che ci si dice: "E ora cosa facciamo?".
Spesso ci scoraggiano persino i nostri ambienti  di Chiesa, dove lo "stare" comodamente a terra ha preso il posto del coraggioso spingersi in  mare aperto che il concilio e il Vangelo ci insegnano. Così ci chiediamo: «Ma chi ci indurrà a partire e per prendere cosa?».
La tentazione di tirare le reti a riva è forte. E la giustificazione è pronta: siamo anziani, abbiamo tanto da fare in famiglia, gli acciacchi incombono. Qualcun altro prenderà il largo. Ma poi ritornano le parole del Signore che non fa questioni di anagrafe: «Prendi il largo e cala le reti...». Pietro,  pur titubante, alla fine non ha accampato scuse, né ha affidato ad altri il compito. Se ci mettiamo in ascolto, non ci rimane che rispondere come lui: «Sulla tua parola le get terò!». E, ogni volta, lasciato da parte un po' del nostro ingombrante
armamentario, si ricomincia come servi inutili.
Anche quest’oggi il vangelo è di stimolo: per ciascuno di noi, ma anche, soprattutto, come comunità parrocchiale.


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