"In cammino" in prima pagina questa settimana.

 IL MIRACOLO DEL PERDONO

Tendiamo a considerare la vita di tutti i giorni e i fatti e gli insegnamenti del vangelo come due contesti diversi, che hanno poco in comune, mentre questo racconto di un episodio della vita di Gesù prova esattamente il contrario. Questo brano offre occasioni di riflessione sulle nostre modalità di relazione nei confronti degli altri e ci interroga sull'importanza che noi riserviamo al perdono.
Il perdono è il gesto d'amore più grande, perché cambia il cuore di chi lo concede e di chi lo riceve, cambia la prospettiva dei loro sguardi e rende luminosi i loro volti.
Gesù non nega mai il perdono quando vede in chi glielo chiede il peso insopportabile del peccato, la f r us t r a z io ne de l l a sua condizione di emarginato, il dolore derivante dalle conseguenze dei propri errori, lo smarrimento di trovarsi in situazioni da cui non si intravedono vie d'uscita.
Anche noi non dovremmo negare il perdono per orgoglio o per vendetta, e non dovremmo nemmeno aver paura di riceverlo. Il perdono ci fa alzare lo sguardo sulle cose importanti, toglie di mezzo quello che ci divide, che ci tiene lontani, che non ci fa lavorare insieme e che non tiene unita la nostra famiglia.
La sincera volontà di perdonare ci evita anche tanti errori di valutazione, proprio come accade a Simone il fariseo, il quale giudica male la donna perché vede in lei soltanto una peccatrice, una persona con un passato disordinato, sbagliato; vede, insomma, soltanto una grande quantità di errori e di peccati, mentre non si accorge del suo senso di colpa e della sua vergogna, non riesce a vederla nella sua completezza.
Ma Simone si sbaglia anche rispetto a Gesù, perché dentro di sé pensa che, «se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca». E quindi si stupisce che Gesù non salvaguardi la sua dignità accettando le affettuose attenzioni di questa donna.


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