ALL’INSEGNA DELLA MISERICORDIA
La quaresima dell'anno C è un annuncio di misericordia. Nella pazienza del vignaiolo (3a domenica),
nell'abbraccio tenero ed esultante del padre (4a domenica), nel gesto di Gesù che sfida coloro che sono
pronti a lanciare le loro pietre e rimanda libera l’adultera (5a domenica), possiamo intravedere la bontà di Dio e la sua disponibilità a perdonare, ad accogliere, a ridare vita.
Il perdono è — come dice la parola stessa — un dono superlativo, eccezionale e immeritato. Ognuno di
noi, quando riconosce il proprio peccato e ne prova un sincero dispiacere, avverte come una grazia l'essere
riammesso alla comunione con Dio e con i fratelli.
Ognuno di noi, quando contempla la croce di Cristo, può ben misurare gli effetti devastanti del male, della
cattiveria, del rifiuto di Dio, ma anche la potenza dell'amo-re che arriva a sacrificarsi fino in fondo.
È la grazia "a caro prezzo": un tesoro prezioso che non può essere trattato con sufficienza o dilapidato in modo insensato.
Non approfittiamo della sua pazienza.
C'è una lezione da cogliere che riguarda la fragilità della nostra esistenza.
Tra i pericoli che a volte incontriamo ve n'è uno che spesso minimizziamo: quello di perdere la nostra vita perché non abbiamo preso sul serio l'invito di Gesù a volgere il nostro sguardo verso di lui e ad accogliere il suo annuncio di salvezza.
La sicurezza stradale, il rispetto delle norme di prevenzione degli incidenti sul lavoro, una vita sana che allea buone abitudini alimentari all'esercizio continuato di uno sport, l'astenersi da abusi dell'alcol o del fumo: sono tutte "regole" che esigono attenzione se non vogliamo buttare via la nostra vita. Ma non possiamo perdere il senso delle proporzioni: c'è qualcosa che conta molto più ed è l'adesione sincera a Cristo, che si esprime nella cura prestata al proprio rapporto con Dio...
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