"In cammino" in prima pagina questa settimana.

“LE NAZIONI CAMMINERANNO ALLA SUA LUCE”

Chiesa pellegrina
La Chiesa universale, senza confini e senza frontiere, si sente responsabile dell'annuncio del Vangelo di fronte a popoli interi. Essa, germe di speranza per vocazione, deve continuare il servizio di Cristo al mondo.
La sua missione e il suo servizio non sono a misura dei bisogni materiali o anche spirituali che si esauriscono nel quadro dell’esistenza temporale, ma di una salvezza trascendente, che si attua nel Regno di Dio.

Questo Regno, pur essendo nella sua completezza escatologico e non di questo mondo, è anche in questo mondo; nella sua storia è forza di giustizia, di pace, di vera libertà e di
rispetto della dignità di ogni uomo.

La Chiesa mira a trasformare il mondo con la proclamazione del Vangelo dell'amore, “che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dà il coraggio di vivere e di agire e... in questo
modo di far entrare la luce di Dio nel mondo”. È a questa missione e servizio che chiamo a partecipare tutti i membri della Chiesa.
Chiamati ad evangelizzare anche mediante il martirio in questa Giornata dedicata alle missioni, ricordo nella preghiera coloro che della loro vita hanno fatto un’esclusiva consacrazione al lavoro di evangelizzazione.
Una menzione particolare è per quelle Chiese locali, e per quei missionari e missionarie che si trovano a testimoniare e diffondere il Regno di Dio in situazioni di persecuzione, con forme di oppressione che vanno dalla discriminazione sociale fino al carcere, alla tortura e alla
morte. Non sono pochi quelli che attualmente sono messi a morte a causa del suo “Nome”. È ancora di tremenda attualità quanto scriveva il mio venerato Predecessore:
“La memoria giubilare ci ha aperto uno scenario sorprendente, mostrandoci il nostro tempo particolarmente ricco di testimoni che, in un modo o nell’altro, hanno saputo vivere il Vangelo in situazioni di ostilità e persecuzione, spesso fino a dare la prova suprema del sangue".

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