UN CUORE DI BAMBINO
Oggi il vangelo chiama in causa le nostre famiglie mettendoci di fronte al fatto del ripudio. Cosa
vuol dire "ripudiare"? Non riconoscere, allontanare, respingere, rinnegare il marito o la moglie. Tutte parole orribili. Sia se pensate per qualcuno, sia se le pensiamo rivolte a noi.
Il ripudio è un tema "scomodo" per tante fasce di età: lo è se sei adolescente, perché toglie il sogno dell'amore eterno, grande compagno della fase dell'innamoramento; lo è se sei adulto, perché coincide con la fine di tanti progetti che non avranno mai compimento; lo è se sei anziano, perché evoca ricordi che sanno di rimpianti.
Cosa ci dice Gesù al riguardo?
Rimanda al progetto proposto da Dio fin dalle origini: “L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.
Riafferma l’indissolubilità del matrimonio ma subito dopo sembra cambiare argomento. Prima gli attori erano dei farisei e dopo sono i bambini; prima il tema erano delle leggi e dopo sono le braccia che ti prendono.
Come si conciliano questi due temi?
Effettivamente dobbiamo scegliere: o nel vangelo di oggi per noi non c'è la risposta, oppure non la riusciamo a sentire; ci è stata letta, ma non l'abbiamo udita.
Ecco: la nostra presunzione di adulti è la convinzione che possiamo fare a meno del Signore. La sicurezza che il relativismo sia la vera strada verso una convivenza pacifica ci ha chiuso le orecchie alla verità e a quel messaggio che Gesù sa portare dentro il nostro cuore. Abbandoniamoci invece a Dio e allo Spirito Santo, abbandoniamoci alle braccia di Gesù. È la fede letta come fiducia nel Padre misericordioso che sostiene la coppia quando l'umana ragione ti dice solo che tutto è perduto. È un solo piccolo passo fatto verso di lui che, nel la coppia, ti farà toccare
la certezza che tutto si può sempre ricostruire e che tutto si può sempre perdonare. Il Padre non ci lascerà mai cadere, ma ci sorreggerà sempre.
Non "mettiamolo alla prova", come fanno i farisei.
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