"In cammino" in prima pagina questa settimana.

IN BARCA, MA CON GESU’

Quando si devono affrontare situazioni difficili nelle quali si fa fatica a scorgere la via d'uscita, può capitare di sentirsi perduti, senza speranza. La disperazione dei discepoli che vedono la loro barca in balìa del mare e della tempesta è umanamente comprensibile, anche perché non disponevano, come è possibile oggi, di una barca supertecnologica e di radio satellitari per chiedere aiuto.
Però, potevano contare su qualcuno che ha il potere di calmare il vento e le onde e di portarli in salvo.
Hanno Gesù con loro: solo Lui può calmare la tempesta.
Dal momento della nascita, ognuno di noi intraprende un "viaggio in barca" e con questa barca
affronterà le tempeste più o meno grandi della vita.
Mentre con le moderne tecnologie si riescono a con una certa precisione, e quindi ormai sappiamo quando e dove si alzerà il vento e quando e dove il mare si farà minaccioso, nella nostra vita non sappiamo quando e quante volte dovremo affrontare momenti di difficoltà e di paura.
La tempesta arriva senza nessun preavviso.
Se abbiamo come timone il vangelo e come vele la preghiera, la nostra barca può affrontare ogni tipo di intemperie.
Quando si forma una famiglia, nella barca bisogna fare posto per il coniuge, per i figli e per tutti coloro che il Signore ci fa incontrare e ci chiede di accogliere.
Affinché la navigazione sia scorrevole, senza particolari scossoni o arenamenti, è importante volersi bene, è fondamentale che tutti facciano la propria parte, che ci si senta responsabili gli uni degli altri, che chi sente la fatica del viaggio trovi un aiuto.
Il vangelo e la preghiera sono gli strumenti per individuare la direzione giusta nella consapevolezza che Gesù viaggia con noi e che possiamo contare sul suo intervento forte e decisivo, anche quando la situazione precipita e tutto sembra perduto.

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