VIVERE, CIOE’: DONARE LA VITA
Il testo del profeta Geremia che oggi ci viene proposto, è uno dei vertici della profezia dell’Antico Testamento, ormai proteso verso il tempo ultimo dell’alleanza nuova e definitiva di Dio.
La creazione nuova che si opera sulla ferita mortale del peccato, qui è descritta nei suoi effetti: è una creazione interiore, che produce un cuore nuovo.
Geremia descrive il miracolo di un cuore indurito capace di sciogliersi al sole dell’amore, capace di ospitare lo Spirito di vita che vi imprime le parole della Legge.
Le espressioni fondamentali della Legge ormai sono scritte direttamente da Dio nel cuore di ciascuno.
Sarà una alleanza realmente universale.
Essa coinvolgerà, senza distinzione, tutti i membri del popolo, accomunati nella stessa condizione di povertà redenta: dal più piccolo al più grande essi potranno conoscere il Signore dall’interno del loro cuore amato, e non avranno perciò bisogno di istruirsi gli uni gli altri.
profeta, inoltre, rimarca la discontinuità di questa nuova alleanza con il passato: sarà eterna, irreversibile, perché irreversibili sono i suoi effetti di rigenerazione sul cuore dell’uomo. L’iniquità sarà per sempre perdonata ed il peccato non sarà più ricordato.
Il brano evangelico contiene l’ultima rivelazione pubblica di Gesù a Gerusalemme e ci offre i parametri per entrare nella “nuova alleanza”.
Egli afferma che il chicco di grano può portare frutto solo se capace di morire nella terra. Gesù è consapevole che tutti gli uomini potranno credere in lui per essere salvati, soltanto se lui offrirà per amore la sua vita.
Solamente Lui, l’innalzato da terra, sprigiona quell’amore universale, da tutti conoscibile e sperimentabile, che è in grado di attrarre l’uomo a Dio, di trasformare il suo cuore per un’alleanza nuova, a gloria del Padre che agisce in lui.
Così, ciascuno di noi: viviamo una “nuova vita” per un’ alleanza eterna se accettiamo di morire ogni giorno al nostro egoismo.
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