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RESPONSABILI DEL PROPRIO BATTESIMO
Con questa domenica concludiamo il tempo del Natale o, meglio, della “manifestazione” del Signore.
Infatti le varie celebrazioni che abbiamo vissuto in questi giorni ci hanno aiutato a vivere l’incontro con Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, come una realtà che, iniziata con la sua incarnazione e la sua nascita, si prolunga nel tempo e ci dona capacità di vivere una “vita nuova” per darne testimonianza e rendere visibile che la vita cristiana può realizzarsi nella quotidianità.
La Festa del Battesimo del Signore, che oggi celebriamo, senz’altro ci richiama al momento in cui Gesù è stato presentato e manifestato come Figlio di Dio e Salvatore; nello stesso tempo si presenta anche come memoria viva del nostro battesimo, del nostro inserimento nella Chiesa, Corpo di Cristo.
Ippolito, un sacerdote romano del II secolo scrive delle parole valide ancora ai giorni nostri: “Chi scende con fede in questo lavacro di rigenerazione, rinunzia al diavolo e si schiera con Cristo, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell'adozione filiale, ritorna dal battesimo splendido come il sole ed emettendo raggi di giustizia; ma, e ciò costituisce la realtà più grande, ritorna figlio di Dio e coerede di Cristo”.
E’ necessario perciò tornare a fare memoria del nostro battesimo e ricordare non solo il dono ricevuto, ma anche gli impegni assunti. Fin dai tempi antichi è stato affermato che “cristiani non si nasce; si diventa”.
Lo siamo divenuti con il battesimo, ma esso chiede di essere assunto consapevolmente. Crescere come cristiani è la sfida con cui dobbiamo confrontarci.
Non possiamo più identificare la vita cristiana come una serie di “scadenze” sacramentali: tutti siamo chiamati a formare il Corpo di Cristo che visibilmente si manifesta nella realtà parrocchiale dove concretamente si vivela fede, la speranza e la carità.
E’ a questo, fra l’altro, che vuol tendere la Visita e la Benedizione delle Famiglie che inizieremo lunedì 19 gennaio 2009. Passando di casa in casa intendiamo approfondire la conoscenza reciproca, ma anche, ce lo auguriamo, tessere una trama di relazioni solide che aiutino a vivere con profondità la nostra fede in Gesù Cristo e a trasmetterla alle nuove generazioni.

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