San Michele In Foro: S. Apollonia


Questa tela realizzata nel XVII secolo da un'artista appartenente all'ambito lucchese purtroppo rimasto ignoto, raffigura S. Apollonia di Alessandria, protettrice dei dentisti, la cui festa si celebra il 9 Febbraio.

La santa secondo il racconto dello storico Eusebio di Cesarea che riporta una lettera del vescovo di Alessandria Dionigi, visse in quella città nella prima metà del III secolo e subì il martirio intorno al 249, sotto l'Impero di Filippo l'Arabo.
In quell'anno non c'erano persecuzioni ufficiali ma ad Alessandria scoppiò una rivolta popolare contro i cristiani, istigata e fomentata da un indovino, durante la quale furono saccheggiate molte case e flagellati e lapidati molti aderenti alla nuova fede.

A questa furia non sfuggi Apollonia, una donna ormai anziana, rimasta vergine tutta la vita, che era famosa nella comunità cristiana alessandrina per la sua condotta esemplare e per il suo impegno nell'apostolato; la folla di pagani la prese e la legò e mentre veniva percossa così forte da farle cadere i denti preparò un rogo minacciando di gettarvela se non avesse pronunciato parole blasfeme contro Dio.

Apollonia si fece liberatasi per un momento con un'astuzia, temendo di venire violata e per evitare di cedere e abiurare si gettò nel fuoco, secondo la tradizione finendo incenerita all'istante.
Nonostante fosse una donna anziana il pittore raffigura la santa come una ragazza, seguendo l'iconografia consueta per le vergini. Apollonia indossa una veste giallo chiaro, con un mantello rosso che scende in ampie piaghe dalla spalla come una sorta di fascia, in mano tiene in una mano la tenaglia con un dente, perché secondo la tradizione popolare le furono cavati i denti. Sopra di lei due angeli, portano la palma del martirio e pongono sulla testa della santa una corona di alloro. Lei la riceve nella posa di chi offre se stessa, con il volto piegato di lato, lo sguardo rivolto in alto verso Dio, la mano destra con in pugno la tenaglia portata al cuore, l'altro braccio disteso lontano dal corpo con la mano aperta in segno di accettazione.

 I colori sono tenui e sfumati, mentre lo sfondo consiste nel mare e in un vago paesaggio roccioso su cui si risalta minaccioso il rosso del rogo: il fumo del fuoco sale verso l'alto e si confonde con le nuvole del cielo che si apre. In questo modo l'artista sembra indicare come il rogo sia la strada che porterà la santa alla corona del martirio e alla luce dorata del paradiso che si spalanca a chi, come lei, perde la vita terrena per professare la fede.

(N.B.: prossimo appuntamento per DOMENICA 28.02)

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