UNA PAROLA FECONDA
Con questa domenica inizia la meditazione sul cap. 13 del vangelo di Matteo dedicato alle parabole. Il discorso in parabole è semplice e complesso nello stesso tempo: disponiamoci a imparare la lezione diretta mente da Gesù, lui, in assoluto, il creatore del genere letterario parabolico.
Protagonista della liturgia della Parola odierna è la Parola stessa che arriva a noi sotto diverse voci: la voce del pro-feta che ne esalta l'efficacia salvifica, la voce dell'apostolo che esorta ad ascoltare i gemiti dello Spirito e sotto le vesti di una parabola che traduce la voce del Messia.
Innanzitutto ascoltiamo il profeta che vuole esprimere un concetto forte: la parola di Dio scende dal cielo, come la pioggia, e vi ritorna solo dopo aver "irrigato la terra". Così ha fatto Gesù, “Parola” di Dio: si è fatto uomo per offrire all'intera umanità la possibilità di diventare "feconda di Dio" e così produrre germogli di vita divina. In tal modo Dio ha visitato la terra, tutta, per darle fecondità e bellezza.
E’ vero: sempre ci troviamo di fronte al male e alla morte; S. Paolo ci annuncia la totalità della redenzione che attraversa la creazione nella sua totalità che fa esclamare, riprendendo le parole attribuite a S. Francesco: "È tanto il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto".
Gesù, nel vangelo, inizia a illustrare il “Mistero del Regno”, accolto da alcuni, rifiutato da altri. Il seminatore semina nella spe ranza che tutto il seminato vada a buon fine. Il seme, infatti, è come un'opportunità data alla terra di produrre il frutto desiderato. Al contrario, Gesù accenna a quattro diversi esiti della seminagione. Sono di verse e contrastanti le maniere con le quali ci si accosta al messaggio del Vangelo. Satana ha il compito di rubare, devastare e rovinare. Ci si può consegnare a lui lasciandolo spadroneggiare nella propria vita. C’è poi chi si lascia sopraffare dalle tribolazioni o dalle persecuzioni a causa della Parola o è soffocato dalle preoccupazioni del mondo e dall'inganno della ricchezza. C’è chi ascolta la Parola e la comprende: questi dà frutto in sovrabbondanza. Quale tipo di terreno sono?
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Con questa domenica inizia la meditazione sul cap. 13 del vangelo di Matteo dedicato alle parabole. Il discorso in parabole è semplice e complesso nello stesso tempo: disponiamoci a imparare la lezione diretta mente da Gesù, lui, in assoluto, il creatore del genere letterario parabolico.
Protagonista della liturgia della Parola odierna è la Parola stessa che arriva a noi sotto diverse voci: la voce del pro-feta che ne esalta l'efficacia salvifica, la voce dell'apostolo che esorta ad ascoltare i gemiti dello Spirito e sotto le vesti di una parabola che traduce la voce del Messia.
Innanzitutto ascoltiamo il profeta che vuole esprimere un concetto forte: la parola di Dio scende dal cielo, come la pioggia, e vi ritorna solo dopo aver "irrigato la terra". Così ha fatto Gesù, “Parola” di Dio: si è fatto uomo per offrire all'intera umanità la possibilità di diventare "feconda di Dio" e così produrre germogli di vita divina. In tal modo Dio ha visitato la terra, tutta, per darle fecondità e bellezza.
E’ vero: sempre ci troviamo di fronte al male e alla morte; S. Paolo ci annuncia la totalità della redenzione che attraversa la creazione nella sua totalità che fa esclamare, riprendendo le parole attribuite a S. Francesco: "È tanto il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto".
Gesù, nel vangelo, inizia a illustrare il “Mistero del Regno”, accolto da alcuni, rifiutato da altri. Il seminatore semina nella spe ranza che tutto il seminato vada a buon fine. Il seme, infatti, è come un'opportunità data alla terra di produrre il frutto desiderato. Al contrario, Gesù accenna a quattro diversi esiti della seminagione. Sono di verse e contrastanti le maniere con le quali ci si accosta al messaggio del Vangelo. Satana ha il compito di rubare, devastare e rovinare. Ci si può consegnare a lui lasciandolo spadroneggiare nella propria vita. C’è poi chi si lascia sopraffare dalle tribolazioni o dalle persecuzioni a causa della Parola o è soffocato dalle preoccupazioni del mondo e dall'inganno della ricchezza. C’è chi ascolta la Parola e la comprende: questi dà frutto in sovrabbondanza. Quale tipo di terreno sono?
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